Il ritrovamento e i primi rilievi
Antonio Altilia, camionista 42enne di Isola del Liri, è stato trovato poco prima dell’alba nel cortile della casa materna, ad Arpino (Frosinone) in via Moncisterna, privo di vita e in forte stato di dissanguamento. Secondo quanto ricostruito, avrebbe riportato ferite compatibili con la rottura della porta finestra dell’abitazione, che è stata trovata con i vetri infranti. Nell’abitazione vivono la madre della vittima e il fratello—quest’ultimo assente al momento dell’accaduto—insieme alla compagna e al figlio sedicenne.
Sul caso stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Sora e del Nucleo Investigativo di Frosinone, coadiuvati dalla Polizia Scientifica, intervenuta con il pm di turno. L’intera abitazione è sotto sequestro per consentire rilievi approfonditi e verifiche sul vetro rotto, al fine di stabilire se la morte sia dovuta a un incidente o a un gesto colposo.
Coinvolto il nipote minorenne
Particolarmente delicata è la posizione del nipote, un ragazzo di 16 anni presente in casa durante il ritrovamento. Per questo motivo, la Procura di Cassino ha trasmesso gli atti alla Procura per i Minorenni di Roma. Al momento il ragazzo non risulta formalmente indagato, ma sarà ascoltato dai magistrati in un quadro investigativo che non esclude alcuna pista, neppure quella di un litigio familiare sfociato in tragedia.
Ipotesi – incidente o gesto colposo?
Non è chiaro cosa sia avvenuto esattamente: potrebbe trattarsi di un semplice incidente, nel quale Antonio Altilia, detto Tony, sia caduto contro i vetri durante il litigio. Così come non si esclude l’ipotesi di coinvolgimento di terzi, magari all’interno di una discussione degenerata. In tal senso, la porta finestra rotta potrebbe avere un ruolo determinante, sebbene la pista accidentale sia tuttora considerata plausibile.
Le dichiarazioni del Procuratore di Cassino hanno confermato che allo stato non sono stati esclusi scenari colposi né responsabilità da parte di eventuali presenti.
Autopsia e tabulati al centro dell’inchiesta
Il nodo centrale sarà rappresentato dall’autopsia, già programmata nelle prossime ore a Cassino, che dovrà stabilire la causa esatta della morte—lieve o volontaria—e la natura delle ferite: se ferite da taglio, contusioni o compatibili con una caduta accidentale su vetri. Questi esiti determineranno anche il corso investigativo e le eventuali ipotesi di reato.
Parallelo all’esame necroscopico, è in corso l’analisi dei telefoni cellulari della vittima e dei suoi familiari presenti in casa. Le chat e le chiamate nelle ore antecedenti e successive al decesso potrebbero rivelare tensioni latenti, discordanze sul momento del litigio o voler ricostruire il contesto emotivo. Le telefonate potrebbero permettere di risalire ai motivi della visita di Antonio alla madre, approfittando dell’assenza del fratello.
Un contesto familiare delicato
Secondo le ricostruzioni, Antonio era andato dalla madre, ad Arpino, approfittando del fatto che il fratello fosse fuori casa. I due avevano rapporti tesi. L’uomo sarebbe giunto poco dopo cena, forse con l’intenzione di chiarire dissidi in corso. In base alle testimonianze raccolte, non si esclude alcuna dinamica: dalla lite degenerata alla tragica fatalità, passando per possibili responsabilità di terzi presenti nella casa.
In casa al momento c’erano madre, compagna del fratello e il nipote minorenne. Nessuno, al momento, risulta formalmente indagato; tuttavia, tutti saranno ascoltati dagli inquirenti in modo da ricostruire ogni dettaglio: da possibili alibi a reazioni successive all’accaduto.
Possibili sviluppi
Il prossimo passo cruciale sarà l’esame autoptico: saprà stabilire se Altilia è stato ferito durante un’aggressione, un incidente o altro. Parallelamente, gli inquirenti attendono di completare l’analisi dei telefoni, che potrebbe svelare tensioni irreversibili oppure un normale diverbio degenerato.
Nei prossimi giorni, gli investigatori potrebbero anche adottare intercettazioni su utenze sospette o ascoltare contatti esterni. Se emergeranno responsabilità penali, sarà la Procura a comunicare eventuali iscrizioni nel registro degli indagati.
I familiari sono seguiti dagli assistenti sociali, vista la delicatezza del coinvolgimento del ragazzo minorenne. La vicenda ha rischiato di causare una tragedia estesa, ma l’indagine punta a fare chiarezza sulle cause reali, garantendo giustizia e verità.