Marilena Sechi è stata ritrovata a MilanoMarilena Sechi è stata ritrovata a Milano

La scomparsa in piazza Duomo

Mercoledì 10 settembre, nel cuore di Milano, tra la folla di piazza Duomo, si sono perse le tracce di Maria Maddalena Sechi, 73 anni, per tutti “Marilena”. La donna, originaria di Cagliari, affetta da Alzheimer, si trovava nel capoluogo lombardo insieme alla figlia, Gemma, per una visita medica. Dopo il controllo avevano deciso di concedersi una passeggiata prima di rientrare in aeroporto.

Improvvisamente, mentre si dirigevano verso la metropolitana, Marilena è sparita. La figlia ha raccontato di averla persa di vista in mezzo alla gente: «L’ha cercata ovunque, è entrata nei negozi, ha chiesto ai passanti, ma niente. Poi ha avvisato subito le forze dell’ordine» – ha riferito la sorella, Monica, che è intervenuta a Chi l’ha visto poche ore dopo la scomparsa.


L’appello a “Chi l’ha visto?”

Nelle ore successive alla scomparsa, la famiglia ha lanciato un disperato appello. La figlia Monica (che è rimasta a Cagliari) è intervenuta in diretta a “Chi l’ha visto?”, raccontando la vicenda e chiedendo aiuto ai telespettatori. Durante la trasmissione è stata mostrata anche una foto scattata pochi minuti prima che Marilena svanisse nella folla: indossava un giacchetto e uno zainetto nero.

Il timore era che, priva di documenti, telefono e denaro, la donna non fosse in grado di orientarsi o chiedere aiuto.


Il ritrovamento dopo ore di angoscia

La paura è durata diverse ore. Poi, finalmente, la svolta: la Polizia ha ritrovato Marilena in un parcheggio a circa cinque chilometri da piazza Duomo. Era confusa e affaticata, ma in buone condizioni di salute.

Gli agenti l’hanno soccorsa e affidata ai familiari. «L’importante è che stia bene» – ha dichiarato la figlia Monica, ringraziando pubblicamente forze dell’ordine e cittadini che hanno partecipato alle ricerche.


Il sollievo della famiglia

La vicenda ha avuto un lieto fine, ma ha lasciato tanta paura. «Non aveva con sé niente – ha raccontato la figlia – per questo temevamo il peggio. Era senza soldi, documenti o telefono».

A Milano, intanto, molti cittadini si sono detti colpiti dalla storia e hanno espresso vicinanza alla famiglia Sechi.


Alzheimer e smarrimenti: un problema diffuso

Il caso di Marilena richiama l’attenzione su una problematica molto più ampia: quella delle persone affette da Alzheimer o altre forme di demenza che si smarriscono in città affollate. Le associazioni ricordano l’importanza di strumenti come braccialetti identificativi o applicazioni di geolocalizzazione per agevolare eventuali ritrovamenti.

Secondo i dati delle associazioni di settore, in Italia ogni anno migliaia di anziani con demenza si perdono temporaneamente, spesso in contesti urbani complessi.


Un lieto fine che fa riflettere

Per la famiglia Sechi, la giornata di terrore si è conclusa con un abbraccio. La vicenda, rilanciata dai media e amplificata da Chi l’ha visto?, si è trasformata in un esempio di come la collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine possa salvare vite.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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