Laura Pausini e Gianluca GrignaniLaura Pausini e Gianluca Grignani

Cosa contesta davvero Gianluca Grignani alla collega sulla sua cover?

Un’amicizia artistica che sembrava solida, trasformata in una rottura fragorosa. È quanto sta accadendo tra Gianluca Grignani e Laura Pausini, oggi ai ferri corti per la cover di La mia storia tra le dita, storico brano del cantautore milanese. Dopo settimane di polemiche a mezzo stampa e social, Grignani ha deciso di passare dalle parole ai fatti: attraverso il suo legale, l’avvocato Giorgio Tramacere, ha annunciato di voler intentare una causa civile contro la collega per presunta violazione dell’articolo 20 della Legge sul Diritto d’Autore.

Al centro della disputa, non solo la mancata citazione pubblica dell’autore nel lancio della cover, ma anche presunte modifiche al testo e persino la realizzazione di versioni in lingua straniera non concordate.


La polemica nata con un annuncio

Tutto è iniziato lo scorso luglio, quando Pausini ha annunciato l’uscita della cover all’interno del suo nuovo progetto discografico Io canto 2, che anticipa un tour mondiale. Un’operazione che, a detta di Grignani, sarebbe stata gestita senza la trasparenza dovuta.

Il cantautore, infatti, sosteneva di non essere stato menzionato nel post di lancio della collega, percependo la scelta come una mancanza di rispetto nei confronti di chi aveva scritto e interpretato quel brano.

Da quel momento, la tensione è cresciuta fino ad arrivare a un vero e proprio scontro mediatico, con accuse reciproche e versioni contrastanti sulla reale comunicazione intercorsa tra i due.


Le accuse di Grignani: “Stravolta nel senso e nell’anima”

In una nota ufficiale, firmata insieme al coautore Massimo Luca, Grignani ha parlato di un “capovolgimento di senso” della canzone, sottolineando come alcune modifiche al testo e alla struttura abbiano, a suo avviso, snaturato l’opera originale.

Il cantautore contesta anche la scelta di realizzare una versione francese del brano, nonostante si fosse opposto a questa possibilità. A ciò si aggiungerebbe l’episodio del concerto di Pausini a Faenza, in cui – secondo il racconto del giornalista Gabriele Parpiglia – il brano sarebbe stato presentato in maniera giudicata “dispregiativa” dall’artista milanese, con un danno alla reputazione del collega.


La difesa di Pausini: “Sono sempre stata una sua fan”

Dalla sua parte, Laura Pausini ha respinto le accuse, ribadendo di aver rispettato tutti i passaggi necessari per la pubblicazione della cover e ricordando di aver più volte dichiarato pubblicamente la sua stima per Grignani.

“Canto i suoi brani da quando ero giovanissima” ha sottolineato, ricordando di aver già omaggiato il collega con Destinazione Paradiso nella prima edizione di Io canto. Pausini ha inoltre ricordato che il loro rapporto era stato anche professionale: Grignani, infatti, aveva scritto per lei Prima che esci, contenuto nell’album del 2009.

“Gli avevo anticipato già lo scorso dicembre, durante il mio concerto al Forum di Milano, l’intenzione di interpretare La mia storia tra le dita” ha aggiunto la cantante, minimizzando le accuse di scorrettezza.


Verso la battaglia legale

Nonostante i tentativi di distensione, la frattura sembra ormai insanabile. L’avvocato Tramacere ha confermato che si procederà per via civile, richiamando l’articolo 20 della Legge sul Diritto d’Autore, che tutela l’integrità dell’opera e il diritto dell’autore a opporsi a qualsiasi modifica percepita come lesiva del proprio onore o reputazione.

Se la causa dovesse effettivamente arrivare in tribunale, si tratterebbe di un precedente importante per il mondo della musica italiana: raramente due icone di questo livello hanno scelto di affrontarsi in una sede giudiziaria su un tema di copyright e integrità artistica.


Una frattura che divide anche i fan

Nel frattempo, la vicenda ha acceso un acceso dibattito sui social, dove le community dei fan dei due artisti si stanno schierando apertamente. Da un lato chi accusa Grignani di esagerare, dall’altro chi difende il suo diritto di proteggere un brano che ha segnato un’epoca e la sua carriera.

Al di là delle tifoserie, resta l’amaro per una querelle che vede contrapposti due volti storici della musica italiana, un tempo legati da stima reciproca e ora pronti a sfidarsi davanti a un giudice.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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