Aniello Scarpati e la volante distrutta nell'incidente a Torre del GrecoAniello Scarpati e la volante distrutta nell'incidente a Torre del Greco

La tragedia di Torre del Greco: il 28enne Tommaso Severino sarà interrogato nelle prossime ore

Non è più il tempo della prima notizia, ma quello dell’attesa, dei silenzi che seguono lo schianto. A Torre del Greco, il giorno dopo l’incidente che è costato la vita all’assistente capo coordinatore Aniello Scarpati, la ferita è ancora aperta. La dinamica è già nota, ma ora la storia si sposta nelle aule di giustizia, negli ospedali e dentro le case di chi resta.

Secondo quanto trapela dagli inquirenti, Tommaso Severino, 28 anni, di Ercolano, arrestato ieri con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’assunzione di sostanze stupefacenti e omissione di soccorso, potrebbe comparire già lunedì 3 novembre davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. Era lui alla guida del Suv BMW che, intorno alle due di notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, lanciato ad alta velocità lungo viale Europa, ha travolto la volante della polizia su cui viaggiavano Scarpati e il collega Ciro Cozzolino, 38 anni.

Il capo della Polizia fa visita all’agente ferito

L’impatto è stato devastante: l’auto di servizio ha cappottato, ha sfondato il guardrail ed è precipitata in un avvallamento nei pressi della stazione di Santa Maria la Bruna. Per Scarpati non c’è stato nulla da fare; Cozzolino è ancora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale del Mare di Napoli, sottoposto a un delicato intervento chirurgico e tenuto sotto stretta osservazione per una frattura al bacino e altre complicazioni interne.

Nel pomeriggio il capo della Polizia, Vittorio Pisani, ha raggiunto prima l’ospedale per far visita all’agente ferito, poi la casa di Scarpati a Ercolano per incontrare la moglie e i tre figli. Dalla stanza d’ospedale filtra un cauto ottimismo: i colleghi dell’agente parlano di un lieve miglioramento, ma il percorso di recupero, se tutto andrà bene, sarà lungo.

La figlia sui social: ‘Mi hai dato il nome di un fiore e ora sei diventato il mio fiore’

Nel frattempo, è la voce dei familiari a dare il segno del lutto più profondo. Sharon, una dei tre figli di Aniello, ha affidato ai social poche righe che hanno fatto il giro del web: “Ben poco ama colui che ancora può esprimere a parole quanto ama”, ha scritto citando Dante Alighieri. Poi ha aggiunto: “Papà, io per te non ho mai avuto parole per esprimere quanto ti amassi. Onore, rispetto, testa alta. Tu mi hai dato il nome di un fiore e ora tu sei diventato il mio fiore. Se Dio vorrà, seguirò le tue orme da eroe con orgoglio. Ciao, infinito amore.” Un messaggio semplice, ma che ha la forza di un addio definitivo e dignitoso, il ritratto di una famiglia che ora deve imparare a vivere con un’assenza.

Si valuta la posizione degli altri occupanti del Suv

Sul fronte giudiziario, restano aperte anche le posizioni degli altri occupanti del Suv: due uomini di 46 e 40 anni, entrambi di Cercola e residenti a Portici, indagati per omissione di soccorso. A bordo con loro, oltre a Severino, vi erano anche tre minorenni. Quattro dei sei si erano presentati all’ospedale Maresca subito dopo l’incidente, forse per farsi medicare o forse per prendere tempo. Severino è tornato soltanto a mezzogiorno: lì lo hanno raggiunto i poliziotti, lo hanno fatto sottoporre ad alcoltest e droga test, poi lo hanno arrestato.

Mentre gli investigatori attendono i risultati degli esami tossicologici e i rilievi tecnici sulla velocità del Suv e sulla dinamica esatta dell’impatto, Torre del Greco resta sospesa tra dolore e rabbia. Le pattuglie continuano a passare davanti al luogo dell’incidente con la sirena abbassata e i lampeggianti accesi. I fiori sul guardrail aumentano ogni ora. La tragedia non è più soltanto una cronaca: è una ferita identitaria, collettiva, che chiede giustizia ma anche silenzio.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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