Due morti in poche ore: la conferma dell’Azienda sanitaria
La comunità di Bolzano è sotto shock per la morte di due neonati prematuri, avvenuta nella notte tra il 12 e il 13 agosto, entrambi ricoverati nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale San Maurizio.
Durante una conferenza stampa, la Direzione sanitaria ha confermato che la causa è un’infezione da Serratia marcescens, un batterio presente in natura che, sebbene innocuo per la maggior parte delle persone, può risultare letale per soggetti con difese immunitarie deboli, come i bambini molto prematuri.
Il batterio Serratia marcescens e i rischi per i neonati
La Serratia marcescens è diffusa nell’ambiente – acqua, suolo, piante, animali – e in genere non causa problemi nei soggetti sani. Nei neonati prematuri, però, può provocare gravi infezioni sistemiche come la sepsi, difficilmente controllabili con gli antibiotici.
Secondo il direttore sanitario Josef Widmann, entrambi i piccoli avevano circa tre settimane di vita, pesavano circa 700 grammi e soffrivano già per la loro estrema prematurità. “La perdita di un figlio è un dolore incommensurabile, che condividiamo profondamente con le famiglie colpite”, ha dichiarato.
Terapie inefficaci e prime ipotesi sulla trasmissione
Le terapie antibiotiche, somministrate tempestivamente ai due piccoli pazienti, non hanno avuto l’esito sperato.
La direttrice medica Monika Elisabeth Zäbisch ha fornito dettagli tecnici sulle modalità di diffusione e sulle misure di contenimento adottate:
“Il batterio si diffonde per contatto. Temiamo, e sottolineo che al momento siamo nel campo delle ipotesi, che possano essere stati i genitori, forse una delle mamme, a introdurre il germe in reparto, nonostante le procedure igieniche standard che seguiamo costantemente, dalle incubatrici alle culle. I tamponi effettuati hanno confermato la negatività del personale sanitario al batterio, a dimostrazione del rigore con cui vengono seguite le misure di sicurezza”.
Misure straordinarie e trasferimento dei piccoli pazienti
Per prevenire la diffusione del batterio, il reparto di terapia intensiva neonatale ha adottato misure straordinarie:
- disinfezione completa dei locali;
- identificazione delle possibili fonti di infezione;
- isolamento dei pazienti;
- sospensione temporanea dei nuovi ricoveri di prematuri.
Gli altri neonati sono stati trasferiti nell’ex terapia intensiva per adulti, mentre i casi futuri di gravidanze a rischio verranno temporaneamente dirottati all’ospedale di Trento.
Indagini della Procura e accertamenti in corso
La Procura di Bolzano ha aperto accertamenti preliminari, affidando al Nas dei Carabinieri il compito di verificare il rispetto dei protocolli igienico-sanitari e di individuare la possibile origine del batterio.
Non si esclude alcuna pista: il germe potrebbe essere stato introdotto dall’esterno o essersi sviluppato all’interno della struttura.
Le salme dei due neonati sono state congelate in attesa di un’eventuale autopsia.
Un dolore che scuote la comunità
La tragedia ha colpito profondamente tutto il personale del San Maurizio e la comunità altoatesina. La Direzione sanitaria ha ribadito la propria vicinanza alle famiglie e la volontà di “essere al loro fianco in questo momento difficile”.
Fino a nuove disposizioni, il reparto resterà sotto controllo rafforzato per garantire la massima sicurezza ai piccoli pazienti.