Svolta nel caso Chiara Poggi: trovati oggetti “interessanti” in un canale a Tromello
Proseguono le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco nel 2007. Nelle ultime ore i carabinieri hanno effettuato una bonifica del canale a Tromello, in provincia di Pavia, dopo le segnalazioni di un testimone intervistato da Le Iene.
L’area ispezionata si estende per circa 1,2 chilometri, ma le ricerche si sono concentrate su 300 metri di roggia che scorrono vicino a un’abitazione disabitata appartenente alla famiglia Cappa. Ed è proprio qui che sarebbero emersi alcuni oggetti rilevanti.
Tra i reperti trovati, anche un martello
Secondo quanto riportato dall’inviato di Chi l’ha visto? nella puntata del 14 maggio, tra i reperti rinvenuti ci sarebbe anche un martello. Ed il pensiero è subito andato alle affermazioni del legale della vittima, Gian Luigi Tizzoni, che aveva riferito che l’unico oggetto che manca dalla villetta di via Pascoli è un martello.
Durante l’ispezione è stato rinvenuto anche il bracciolo in ferro di una sedia, ma nessuno degli oggetti rinvenuti è stato ancora collegato con certezza al delitto. Gli investigatori si limitano a dire che i ritrovamenti sono “interessanti” ma che al momento “non si può affermare che sia stata trovata l’arma del delitto”.
Il racconto del testimone a Le Iene: “Un attizzatoio gettato nella roggia”
Le ricerche sono scattate dopo una testimonianza raccolta da Le Iene. Il servizio — di cui una parte è stata sequestrata e sarà trasmessa il 20 maggio — racconta di una ragazza che avrebbe gettato un oggetto metallico nella roggia.
Il testimone parla di un attizzatoio da camino, un oggetto lungo e metallico. Tuttavia, questo attizzatoio non risulta mai mancante dalla casa Poggi, rendendo meno probabile che si tratti dell’arma. Il solo oggetto mancante dalla villetta di via Pascoli, ricorda l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, è un martello, compatibile con l’arma secondo gli esami forensi. Ma anche questo, almeno per ora, non risulta tra gli oggetti ritrovati.
La famiglia Poggi: “Basiti, dopo 20 anni ipotesi stravaganti”
In attesa dell’incidente probatorio del 16 maggio, in cui si discuterà della traccia biologica mista trovata sotto le unghie di Chiara, la famiglia della vittima ha espresso perplessità sull’evoluzione delle indagini.
In una nota diffusa dal legale Francesco Compagna, si legge:
“Il nostro ordinamento attribuisce alle Procure un ampio potere investigativo, ma non per questo gli inquirenti possono collocarsi al di sopra della giurisdizione, ignorando quanto già accertato in un giusto processo. Non possiamo accettare che, dopo quasi 20 anni, si diano credito a ipotesi stravaganti, con il rischio che diventino immediatamente notizia.”