Resti carbonizzati dell’ultraleggero precipitato a Brescia sulla SP19, Corda MolleL'ultraleggero è precipitato sul raccordo autrostradale Corda Molle

L’avvocato milanese con la passione per il volo e la compagna hanno perso la vita nell’incidente

Una passione coltivata in silenzio e con dedizione, quella per il volo, è costata la vita a Sergio Ravaglia, avvocato civilista milanese di 75 anni, e alla sua compagna, Anna Maria De Stefano, 60 anni. Sono loro le vittime dell’incidente avvenuto martedì 22 luglio sulla provinciale Corda Molle, nel tratto compreso tra Azzano Mella e Flero, in provincia di Brescia.

La loro giornata era iniziata all’aviosuperficie di Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza, dove Ravaglia era solito decollare con il suo ultraleggero. Un volo di piacere, con ogni probabilità, che si è trasformato in tragedia. L’aereo è precipitato improvvisamente, per cause ancora da chiarire, sulla carreggiata della SP19 poco prima di mezzogiorno, incendiandosi dopo l’impatto.

Un uomo stimato nel foro milanese

Sergio Ravaglia era molto conosciuto nell’ambiente legale milanese. Laureato in Giurisprudenza alla Statale, aveva costruito negli anni una solida reputazione come civilista, dedicandosi in particolare al diritto di famiglia e alla consulenza patrimoniale. Apprezzato per la sua discrezione e preparazione, Ravaglia aveva ridotto da tempo l’attività in studio per dedicarsi alle sue grandi passioni: la lettura, i viaggi e il volo.

In molti lo ricordano per la sua eleganza nei modi, un tratto distintivo che non veniva mai meno, neppure nelle aule di tribunale. Chi lo ha conosciuto parla di un uomo pacato, riflessivo, capace di empatia, con un amore sincero per la vita.

Anna Maria De Stefano, discreta e riservata

Al suo fianco, in quell’ultimo volo, Anna Maria De Stefano, 60 anni. Di lei si sa poco, se non che era la compagna dell’avvocato e condivideva con lui le giornate e le passioni. Amava restare lontana dai riflettori, mantenendo un profilo riservato anche tra amici e conoscenti.

Il legame tra i due sembrava profondo e affiatato, testimoniato anche dal fatto che spesso si spostavano insieme proprio in ultraleggero, soprattutto durante la bella stagione.

L’incendio e lo schianto: le indagini

Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, il velivolo avrebbe compiuto alcune rotazioni su sé stesso prima di precipitare rovinosamente sulla strada provinciale. Subito dopo l’impatto, l’ultraleggero ha preso fuoco: i due occupanti non hanno avuto scampo.

Alcuni detriti hanno colpito due auto in transito: i conducenti sono rimasti miracolosamente quasi illesi, uno è stato trasportato in ospedale in codice verde, l’altro ha rifiutato il ricovero.

Sulla dinamica dell’incidente e sulle possibili cause si concentrano ora le indagini della polizia stradale e dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), che ha avviato un’inchiesta tecnica.

Nel frattempo, la magistratura ha disposto l’autopsia sui corpi per accertare con certezza le cause del decesso e la conferma formale delle identità, anche se l’ipotesi che si tratti proprio di Ravaglia e della compagna sembra ormai consolidata.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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