Il Tribunale della Libertà conferma i domiciliari per la 21enne di Traversetolo
Chiara Petrolini, 21 anni, residente a Vignale di Traversetolo (provincia di Parma), è accusata di omicidio e soppressione di cadavere dei suoi due figli neonati, nati rispettivamente nell’aprile 2023 e nell’agosto 2024.
Secondo l’accusa, i due neonati sarebbero morti poco dopo il parto, in circostanze ancora da chiarire. Il caso ha suscitato profonda commozione e sgomento in tutta Italia, soprattutto per la giovane età della madre.
La decisione del Tribunale della Libertà di Bologna
Il Tribunale della Libertà di Bologna, riunitosi su richiesta della Procura di Parma, ha rigettato la richiesta di custodia cautelare in carcere, ma ha rafforzato la misura dei domiciliari applicando anche il braccialetto elettronico per monitorarne i movimenti.
La decisione non è ancora definitiva: l’avvocato della difesa, Nicola Tria, potrebbe presentare ricorso in Cassazione, che avrebbe l’ultima parola sulla misura cautelare.
Le accuse: omicidio e soppressione di cadavere
Chiara Petrolini è formalmente accusata di:
- Omicidio volontario plurimo,
- Soppressione di cadavere.
Le indagini si concentrano su due episodi distinti, avvenuti a distanza di circa un anno l’uno dall’altro. Entrambe le nascite sarebbero avvenute in segreto, senza alcuna assistenza medica.
Nonostante le accuse pesantissime, la difesa della giovane punta sulla fragilità psicologica della ragazza e su un quadro familiare difficile.
Perché il carcere è stato negato
Il Tribunale ha scelto una linea intermedia: non ha accolto la richiesta della Procura per la detenzione in carcere, ma ha inasprito le condizioni della libertà personale di Petrolini con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Secondo fonti giudiziarie, questa decisione risponderebbe all’esigenza di tutelare la giovane, ritenuta non socialmente pericolosa, ma di garantire allo stesso tempo un controllo stretto, vista la gravità dei reati contestati.
Prossimi passi: si attende la Cassazione
La partita giudiziaria non è finita. L’eventuale ricorso del legale di Chiara Petrolini aprirebbe la strada a una pronuncia della Corte di Cassazione, che potrebbe confermare o modificare la misura cautelare decisa a Bologna.
Un caso che fa discutere l’Italia
Il caso di Chiara Petrolini ha acceso un acceso dibattito pubblico. C’è chi chiede giustizia esemplare per due vite innocenti spezzate, e chi sottolinea la necessità di comprendere le ragioni psicologiche dietro un gesto così estremo.
Nel frattempo, la giovane resta sotto sorveglianza, agli arresti domiciliari, in attesa del processo che potrebbe svolgersi nel corso del 2026.