L'incontro di Nathan con moglie e figliL'incontro di Nathan con moglie e figli

La solitudine di Nathan nella casa di Palmoli: “Sento il vuoto”

Nathan Trevallion è tornato nella casa di legno tra i boschi di Palmoli, completamente solo. Catherine Birmingham e i tre figli, di otto e sei anni, da quattro giorni vivono in una casa famiglia a un’ora di distanza. Lui resta nell’abitazione senza camino, tra freddo e silenzio, e racconta un vuoto che non riesce a colmare: «Mi sento triste, molto triste. Non c’è la gioia dei bambini e di mia moglie. La notte i piccoli non dormono con la mamma, c’è una signora». L’uomo si è dovuto anche recare in ospedale per alcuni controlli oltre a firmare con l’ingegnere l’atto per la costruzione del bagno coperto come era stato previsto.

L’indagine del Ministero della Giustizia: controllo su atti, relazioni e ordinanze

Accanto alla ferita personale, c’è ora l’altro fronte, quello istituzionale. Il Ministero della Giustizia ha avviato un controllo sugli atti del Tribunale per i minorenni dell’Aquila: ordinanze, relazioni, referti e ogni elemento che ha portato alla sospensione della patria potestà e all’allontanamento dei bambini. Una verifica che sta assumendo il peso di un caso politico e mediatico nazionale, al punto che i consiglieri togati del Csm hanno chiesto l’apertura di una pratica a tutela dei giudici, da giorni bersaglio di attacchi, commenti aggressivi e, nel caso della presidente Cecilia Angrisano, anche minacce dirette. Una pressione che — sottolineano a Palazzo dei Marescialli — travalica la critica legittima per trasformarsi in rischio concreto per la serenità dell’organo giudicante.

Il nodo dell’obbligo scolastico e la risposta del Ministero dell’Istruzione

La tensione è alimentata anche dalle ricostruzioni sul presunto mancato rispetto dell’obbligo scolastico: il Ministero dell’Istruzione ha precisato che, secondo gli atti in suo possesso, l’istruzione dei bambini risultava regolare, smentendo così quanto contestato nelle relazioni dei servizi sociali che avevano pesato nel provvedimento d’urgenza.

Il ricorso dell’avvocato Angelucci e le possibilità di riavvicinamento

Intanto, nell’edificio del Tribunale dei minori dell’Aquila il clima viene descritto come «sereno», con udienze che proseguono senza interruzioni, ma nessuno rilascia dichiarazioni. Nei corridoi, però, sono molti a difendere la scelta compiuta dal collegio, e a sperare che la famiglia anglo-australiana possa essere ricomposta in sicurezza. L’avvocato Giovanni Angelucci sta ultimando il ricorso che verrà depositato entro il 29 novembre.

Per i giudici, ogni elemento resterà legato a due aspetti: la condizione igienico-sanitaria dell’abitazione e l’effettiva partecipazione dei bambini a scuola. Due nodi che potrebbero essere affrontati con lavori strutturali — come la costruzione del bagno coperto, per cui Nathan ha firmato l’atto con l’ingegnere — e con un impegno formale dei genitori.

Una strada che potrebbe riaprire a un riavvicinamento. Nel frattempo la madre, Catherine Birmingham, ha contattato l’ambasciata australiana per verificare la possibilità di ottenere il passaporto australiano per i due figli più piccoli.

La vicenda — amplificata dai social, dalle petizioni online e dalle trasmissioni televisive — ha fatto scattare un allarme diffuso anche tra chi vive nelle contrade vicine, dove il ritorno alla vita essenziale e autosufficiente è una scelta identitaria e non un reato.

La politica entra nel caso: Salvini prepara la mobilitazione in Abruzzo, il caso arriva in Europa

Fuori dalla valle di Palmoli, invece, il caso continua a generare onde politiche. Matteo Salvini, per il quarto giorno di fila, ha rilanciato messaggi di solidarietà alla famiglia e ha annunciato che nel fine settimana sarà in Abruzzo per sostenere i gazebo organizzati dalla Lega, con l’obiettivo di raccogliere firme contro la decisione dei giudici dell’Aquila. La questione è arrivata anche a Bruxelles, dove è stata depositata un’interrogazione sui “bambini strappati alla famiglia che vive nei boschi in Abruzzo”.

Mentre la politica si muove, la decisione finale toccherà al ministro Carlo Nordio. Dalla sua valutazione potrebbe arrivare un’archiviazione, una sanzione, l’apertura di un’inchiesta o l’invio degli ispettori. Ogni scenario resta possibile, mentre nella casa del bosco Nathan ripete di sentire soltanto il silenzio: «Ora sento il vuoto».

Di Giuseppe D'Alto

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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