I ciclisti travolti e uccisi a TerlizziI ciclisti travolti e uccisi a Terlizzi

Lutto sulle strade pugliesi: tre ciclisti uccisi da un’auto sulla SP 231

Una tragedia sconvolgente ha colpito il mondo del ciclismo amatoriale e l’intera comunità di Andria. Tre uomini sono morti nella mattinata del 3 agosto, travolti da un’auto mentre pedalavano sulla Strada Provinciale 231 in direzione sud, all’altezza di Terlizzi, in provincia di Bari. Si tratta di Antonio Porro, Vincenzo Mantovani e Sandro Abruzzese, tutti membri del gruppo sportivo amatoriale Ciclo Avis Andria.

L’incidente è avvenuto intorno alle 8:30. I tre ciclisti stavano procedendo regolarmente lungo il margine della carreggiata quando una Lancia Delta, condotta da un 32enne originario di Corato e residente a Ruvo di Puglia, ha improvvisamente sbandato, investendoli in pieno. Dopo l’impatto, la vettura è finita contro il guardrail.

I soccorsi sono stati immediati: è stato lo stesso conducente, ferito ma cosciente, a chiamare il 118. Trasportato al Policlinico di Bari in stato di choc e con lesioni, è ora sotto osservazione. Per i tre ciclisti, però, non c’è stato nulla da fare: sono morti sul colpo a causa delle gravissime ferite riportate.

Aperta un’inchiesta per omicidio stradale plurimo

Sul posto sono intervenuti i carabinieri e le polizie locali di Terlizzi e Ruvo di Puglia. La Procura di Trani ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale plurimo. Il veicolo coinvolto e le biciclette sono stati posti sotto sequestro, mentre sono in corso accertamenti tecnici per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Non si esclude un colpo di sonno o una distrazione alla guida.

Secondo quanto ricostruito finora, i tre ciclisti stavano percorrendo la strada in gruppo insieme ad altri due compagni, rimasti illesi. Porro, Mantovani e Abruzzese erano noti per la loro costante attività associativa: due di loro facevano parte del direttivo dell’Avis andriese e partecipavano attivamente a campagne di sensibilizzazione per la donazione del sangue.

Il cordoglio dei sindaci e della comunità

Profondo il dolore espresso dai sindaci delle città coinvolte. Michelangelo De Chirico, primo cittadino di Terlizzi, ha parlato di “una tragedia che lascia sgomenti. La strada, che dovrebbe unire, oggi ci restituisce solo dolore. Ai familiari e alla città di Andria va il nostro abbraccio più sincero”.

Commosso anche il ricordo della sindaca di Andria, Giovanna Bruno:

“Provo solo immenso dolore. Questi nostri concittadini sono un pezzo della nostra comunità, la parte bella e sana della città. Prego per i familiari e per chi è ancora in ospedale. Silenzio e rispetto per chi non c’è più”.

Aumentano le vittime tra i ciclisti: dati allarmanti

Il tragico incidente di Terlizzi porta a 130 il numero di ciclisti deceduti sulle strade italiane dall’inizio del 2025, secondo l’Osservatorio Asaps-Sapidata. Un dato in crescita del 21,8% rispetto al 2024. Di questi, quattro decessi sono avvenuti in Puglia solo nei primi giorni di agosto. La regione con il maggior numero di vittime resta la Lombardia (32), seguita da Emilia-Romagna (22) e Veneto (16).

“Un inizio di agosto terribile per gli utenti vulnerabili come i ciclisti”, ha dichiarato Giordano Biserni, presidente dell’ASAPS. “Serve più prudenza da parte di tutti, soprattutto in un periodo estivo come questo, dove le strade sono già messe a dura prova dal traffico vacanziero”.

Il tratto della SP 231 dove è avvenuto l’incidente è stato temporaneamente chiuso per consentire i rilievi. Resta forte il dolore per una tragedia che ha colpito tre famiglie e un’intera comunità, lasciando l’ennesima ferita aperta sulle strade italiane.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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