Perché Luciano Garofano ha lasciato la consulenza a Sebastiano Visintin
Colpo di scena nel caso della morte di Liliana Resinovich, la 63enne triestina scomparsa a dicembre 2021 e ritrovata senza vita a gennaio 2022 in un parco della città. Il generale Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma e figura di spicco nel panorama delle indagini scientifiche italiane, ha comunicato la propria rinuncia all’incarico di consulente di Sebastiano Visintin, marito della donna e unico indagato per la vicenda.
Garofano aveva assunto la consulenza a luglio 2023, affiancando la difesa dell’uomo guidata dagli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua. La decisione, inattesa, arriva a distanza di pochi giorni dall’abbandono di un altro caso delicato: quello di Andrea Sempio, indagato dalla Procura di Pavia nell’inchiesta bis sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco.
Cosa hanno detto i legali di Visintin sulla rinuncia di Garofano
La comunicazione della rinuncia è stata affidata proprio ai difensori di Visintin. «Ci dispiace – hanno dichiarato gli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua – rinnoviamo la nostra stima per Garofano sia come professionista che come persona. Comprendiamo le ragioni della sua scelta, che per altro sono estranee al nostro caso».
Parole che sembrano voler sottolineare la natura personale o professionale della decisione di Garofano, senza legami con la posizione giudiziaria di Sebastiano Visintin.
Sequestrata la GoPro di Sebastiano Visintin
Nella stessa giornata in cui è stata resa nota la rinuncia di Garofano, gli agenti della Squadra Mobile di Trieste, su disposizione del sostituto procuratore Ilaria Iozzi, si sono presentati in via del Verrocchio, abitazione di Sebastiano Visintin, per sequestrare una telecamera GoPro appartenente all’ex fotoreporter.
Il dispositivo era già stato sottoposto a due accertamenti: uno della Squadra Mobile e uno del Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Polizia postale del Friuli Venezia Giulia. Tuttavia, la Procura ha disposto ulteriori verifiche per «vagliare la possibilità di acclarare se e quando siano state apportate modifiche sui video», come si legge nel decreto di perquisizione.
Si tratta di un elemento potenzialmente cruciale, dal momento che la GoPro di Visintin potrebbe contenere filmati utili a chiarire gli ultimi spostamenti o a escludere eventuali manipolazioni di prove digitali.
Una svolta a sorpresa
Se per quanto riguarda il caso di Andrea Sempio, Garofano aveva parlato apertamente di «divergenze con la difesa» come ragione della sua rinuncia, nel caso di Sebastiano Visintin i motivi restano ufficialmente non chiariti.
La scelta, tuttavia, appare come un ulteriore passo indietro da parte del generale, che negli ultimi anni era stato chiamato a più riprese come super-consulente in indagini giudiziarie di alto profilo.
Quali scenari si aprono ora nel caso Resinovich
La rinuncia di Garofano, pur non incidendo direttamente sul merito delle indagini, rappresenta un segnale significativo per il team difensivo di Visintin. Allo stesso tempo, il sequestro della GoPro dimostra che la Procura sta continuando a battere nuove piste investigative per verificare la tenuta del quadro probatorio.
Il caso Resinovich, che da oltre due anni occupa le cronache giudiziarie e mediatiche italiane, resta dunque ancora lontano da una verità definitiva.