Lucie LoraLucie Lora

Lucie Lora, 34enne residente nel Queens, è assurta alla ribalta e non solo perché è finita nel mirino della giustizia. Il manifesto di ricercata diffuso dalla polizia di New York, che l’ha immortalata con un’espressione seducente e un’ampia scollatura, ha infiammato i social. L’immagine è diventata virale, attirando più attenzione della stessa vicenda per la quale è stata arrestata. Ma dietro la foto si cela un’aggressione violenta.

Il manifesto della polizia diventa virale per la foto audace: scollatura in evidenza, non per tutti i motivi giusti

Secondo quanto ricostruito dalle autorità, Lucie Lora avrebbe preso parte, insieme al fratello Carlos Lora Diaz, 38 anni, a un tentativo di rapina ai danni della ex fidanzata di lui. L’obiettivo? L’anello di fidanzamento. Il fatto è avvenuto giovedì 25 aprile in un appartamento di Jackson Heights, nel Queens. Durante l’aggressione, Diaz avrebbe ferito la mano della vittima, causandole la lussazione di un pollice e la caduta a terra, colpendo anche l’anca. I due sono poi fuggiti.

Dopo giorni di ricerche, martedì 30 aprile la polizia ha arrestato entrambi e li ha incriminati per tentata rapina di secondo grado. Mentre Diaz ha già precedenti penali, per Lora si tratta del primo arresto noto. A far discutere, però, è la scelta dell’immagine nel manifesto segnaletico: troppo provocante, secondo alcuni, quasi un invito a ignorare il crimine.

Il manifesto di Lucie Lora diffuso dalla polizia
Il manifesto di Lucie Lora diffuso dalla polizia

L’ironia sul web

Sui social, il tono è diventato goliardico. C’è chi ha scritto: “Ricercata per avermi rubato il cuore” o “Ho bisogno di vedere le prove… entrambe”. Altri ironizzano: “Così non la troverete mai, nessuno la guarderà in faccia”.

Il caso ricorda quello di Lily Stewart, studentessa arrestata in Georgia per eccesso di velocità a marzo. Anche lei diventata virale per una foto segnaletica ritenuta “troppo bella”. Stewart ha risposto pubblicando un TikTok con i commenti più divertenti.

La viralità delle “mugshot sexy” riapre il dibattito sull’uso delle immagini segnaletiche: strumento investigativo o vetrina involontaria?

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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