Enza Cossentino e Martina CarbonaroEnza Cossentino e Martina Carbonaro

Dopo la tragedia di Afragola, i genitori sotto attacco sui social. Il papà Marcello presenta denuncia

Nel pomeriggio, Marcello Carbonaro, padre di Martina, la ragazza uccisa a 14 anni dall’ex fidanzato Alessio Tucci, si è recato dai carabinieri per sporgere denuncia per diffamazione. Al centro dell’azione legale, un video pubblicato su TikTok dove, in modo estremamente offensivo, viene attribuita la responsabilità morale della tragedia ai genitori della vittima.

Nel filmato, un uomo insulta la famiglia definendola “ignorante”, “terrone”, arrivando a dire:

“In Italia gli ignoranti non dovrebbero fare figli… i cani sono meglio di voi. Ci vorrebbe la patente per procreare”.

“Ci hanno detto che non ci importa nulla”: l’amarezza dei genitori

“Ci fa piacere la solidarietà, ci aiuta, ma queste parole ci feriscono” – hanno dichiarato i genitori. A parlare è soprattutto Enza Cossentino, la madre della ragazza:

“Hanno scritto che ho reagito con indifferenza alla morte di mia figlia, come se non mi importasse nulla. Ma se non mi fossi mostrata forte, saremmo crollati tutti.”

Una donna forte, sorretta dal dolore ma anche dalla dignità, come ha testimoniato il prefetto di Napoli Michele di Bari dopo averla incontrata insieme al sindaco Antonio Pannone e alla presidente della Commissione parlamentare sul femminicidio Martina Semenzato.

“Vogliamo verità e giustizia”: la richiesta della famiglia

Nella mattinata, i genitori di Martina Carbonaro si sono anche confrontati con il sottosegretario Alfredo Mantovano. “Ora vogliamo solo verità e giustizia” – ha detto il padre Marcello, distrutto ma determinato.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha chiesto che si indaghi anche su eventuali complici del killer, denunciando l’odio crescente che si scatena sui social in casi simili.

La comunità si stringe attorno alla famiglia

Nel corso della giornata, diverse manifestazioni di affetto e solidarietà hanno avvolto la famiglia Carbonaro. In serata, davanti alla scuola di Casoria frequentata da Martina, si è tenuta una veglia. I compagni hanno letto un tema scritto da uno di loro:

“Credici quando diciamo che non siamo tutti uguali. Ci sono ragazzi che credono nell’amore, quello vero.”

Una frase che ha commosso i presenti e che rappresenta l’unico spiraglio di speranza in una tragedia difficile da raccontare e ancora più difficile da accettare.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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