Omicidio colposo a Cervia, il racconto drammatico dell’operaio durante l’interrogatorio
Per oltre tre ore è rimasto negli uffici della Procura di Ravenna: Lerry Gnoli, l’operaio 54enne che sabato scorso ha travolto e ucciso con una ruspa Elisa Spadavecchia, 66 anni, sulla spiaggia di Pinarella di Cervia. L’uomo, già condannato per un precedente omicidio stradale aggravato dall’uso di cocaina, aveva la patente revocata. Oggi, alla presenza del suo legale Vittorio Manes, è stato interrogato dal pm Lucrezia Ciriello per l’accusa di omicidio colposo.
“Non l’ho vista, ho sentito le urla”: il racconto del dramma in spiaggia
Gnoli ha ammesso i fatti e ha manifestato profondo sgomento per quanto accaduto. Durante l’interrogatorio ha raccontato:
“Stavo procedendo in retromarcia con la ruspa quando all’improvviso ho sentito le urla di un bagnino. Mi sono accorto subito di averla travolta. Ho parcheggiato la ruspa al bagno 51, dove lavorava anche mio figlio, ho preso il cellulare e ho chiamato il 118.”
L’uomo ha negato di aver agito di propria iniziativa o di essere stato assunto “in nero”. Ha sostenuto che era operativo in virtù di accordi plurimi presi con più soggetti, senza specificarne l’identità.
L’ammissione: ‘Voglio chiedere scusa ai familiari’
Gnoli si è detto distrutto dall’accaduto, e ha chiesto di poter porgere le proprie scuse ai familiari della vittima. Una richiesta che ha coinciso con il giorno dei funerali di Elisa Spadavecchia, celebrati oggi nella chiesa di San Marco a Creazzo (Vicenza).
‘Non era un’iniziativa personale’
Nonostante la patente revocata a seguito di una condanna a 2 anni e mezzo per un incidente mortale del 2022 (aggravato dall’uso di cocaina), Gnoli ha continuato a lavorare su mezzi pesanti. Gli esami tossicologici di sabato sono ancora in corso, ma l’uomo ha negato l’uso di alcol o sostanze.
Il suo avvocato ha chiarito che il 54enne non era al servizio di un singolo stabilimento, bensì “lavorava in seguito a una serie di accordi verbali per spianare la spiaggia dopo maltempo e mareggiate”.
Una morte assurda, l’addio di un’intera comunità a Elisa
Ai funerali di Elisa, insegnante in pensione e madre di famiglia, erano presenti centinaia di persone: amici, conoscenti e autorità locali, tra cui il prefetto di Vicenza Filippo Romano. Commoventi le parole delle figlie, strette nel dolore accanto al padre Giovanni Sfregola, ex comandante dei carabinieri.