Walter FemminellaWalter Femminella

La dinamica dello schianto e l’impatto che non gli ha lasciato scampo

La comunità di Molinella si è svegliata in un dolore senza precedenti. Walter Femminella, 36 anni, non ce l’ha fatta. È morto dopo tre giorni di ricovero all’ospedale Maggiore di Bologna, dove i medici avevano tentato l’impossibile per strapparlo a un destino già segnato.

Il giovane era alla guida della sua Smart nella mattinata del 6 dicembre quando, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo dell’auto in via Malvezza. La vettura è uscita di strada e ha terminato la sua corsa contro il muro di recinzione di una villetta, distruggendolo. L’impatto è stato talmente violento da ridurre l’abitacolo in un groviglio di lamiere.

I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare a lungo per estrarre Walter. Rianimato sul posto dal 118, è stato poi elitrasportato in ospedale: le sue condizioni sono apparse subito disperate. Il quadro clinico, aggravato dalle ferite interne e dal trauma multiplo, non ha lasciato margini. Nel tardo pomeriggio di oggi il decesso.


L’indagine: nessuna ipotesi esclusa

Gli investigatori stanno analizzando ogni dettaglio. Nessun testimone ha assistito direttamente al momento dello schianto, ma diverse telecamere della zona potrebbero aiutare a ricostruire la traiettoria dell’auto.

Al vaglio:

  • eventuale malore
  • velocità
  • condizioni dell’asfalto
  • possibile distrazione

Al momento non risultano coinvolti altri veicoli. Gli inquirenti non escludono che Walter abbia tentato una manovra improvvisa nel tentativo di evitare un ostacolo o un animale sulla carreggiata.


Un meccanico amato, un papà presente, un uomo di passione

Walter non era soltanto un nome: era un volto familiare in paese, un padre presente per i suoi due bambini e un compagno stimato. Meccanico nell’officina Essecorse in via Morosini, viveva per i motori e con i motori.

Spesso documentava sui social la sua vita da officina, tra elaborazioni, competizioni e trasferte come tecnico alla Porsche Cup. Scatti pieni di entusiasmo e competenza, diventati ora album di memoria e nostalgia.

Il primo cittadino, Bruno Bernardi, ha affidato a poche righe un dolore enorme:
«La comunità perde una persona brillante, generosa e sempre pronta a donare un sorriso. Il nostro abbraccio va ai suoi bambini e alla sua compagna. Che il ricordo sia luce e forza nei giorni più difficili».

Sui social il cordoglio è diventato un fiume:
«Proteggi i tuoi bambini da lassù», scrive un utente.
«Ci mancherà il tuo sorriso in officina e in paese», aggiunge un altro.


Il lutto di Molinella e il silenzio che resta

In via Malvezza, oggi, resta solo ciò che l’incidente non ha potuto portare via: i segni sul muretto, i fiori appoggiati dai residenti, il silenzio addensato come un peso.

Una comunità intera si stringe attorno alla famiglia di Walter, in un dicembre diventato improvvisamente buio. Le indagini proseguono, ma per Molinella la sola certezza è la perdita di un uomo che in paese non era “uno dei tanti”, ma una presenza gentile, riconoscibile, viva.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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