Il luogo dove è stato ucciso Edoardo SarchiIl luogo dove è stato ucciso Edoardo Sarchi

Un imprenditore lombardo trovato morto in Albania

Il nome di Edoardo Sarchi, 44 anni, originario di Cunardo in provincia di Varese, era legato a doppio filo al mondo dell’edilizia. Da anni residente a Tirana, aveva fondato la Tegola Edilcentro, fabbrica di mattoni che gestiva insieme a soci albanesi. La mattina del 27 settembre il suo corpo senza vita è stato rinvenuto nel villaggio di Salari, nel comune di Tepelena, nell’Albania meridionale. Un colpo alla testa lo ha ucciso.

Le prime informazioni hanno subito aperto a molteplici scenari, ma le indagini stanno progressivamente ridisegnando i contorni di un delitto intricato.


I primi sospetti e i nodi irrisolti

In un primo momento, il socio albanese Eqerem Braçi aveva raccontato che l’imprenditore italiano era stato vittima di un agguato: uomini armati avrebbero sparato contro la sua auto. Tuttavia, gli accertamenti balistici hanno smontato la versione. Nessun foro di proiettile sul veicolo, soltanto una gomma a terra. Inoltre, la ferita alla testa di Sarchi appare incompatibile con la dinamica descritta.

La polizia ha quindi arrestato Gazment Braçi, figlio di Eqerem, presente sulla scena del crimine. Altri cinque uomini sono stati ascoltati. La pista investigativa principale ora riguarda un conflitto interno alla società di Tirana, che avrebbe potuto degenerare in tragedia.


Il cordoglio in Italia e i legami familiari

Il nome di Edoardo Sarchi non era sconosciuto neppure in Italia. Suo padre Vittorio, scomparso nel 2022, era stato una figura di rilievo della destra varesina: assessore comunale, consigliere e candidato con la lista Nuova Frontiera. Amico del senatore Piero Pellicini, aveva lasciato un segno nella vita politica locale.

La Farnesina, attraverso l’ambasciata a Tirana e il consolato di Valona, ha subito offerto assistenza ai familiari, restando in costante contatto per chiarire i contorni della vicenda.


Il contesto albanese e i rischi per gli investitori stranieri

La morte di Sarchi ha riacceso i riflettori sulla condizione degli imprenditori stranieri in Albania. Sui social, l’ex presidente e premier Sali Berisha ha definito il delitto “un duro colpo per gli affari esteri nel Paese”, chiedendo giustizia immediata.

Non è la prima volta che tensioni legate ad affari locali sfociano in episodi di violenza. In particolare, il settore edilizio rappresenta un terreno delicato, con interessi forti e, spesso, poco trasparenti.


Indagini in corso

Un team investigativo speciale lavora sotto la direzione della Procura albanese. Posti di blocco e controlli sono stati attivati in diverse aree. Le autorità cercano di stabilire se si tratti di un delitto legato a dispute societarie o se ci siano altre piste, incluse quelle personali.

Al momento, resta fermo un punto: la versione iniziale di agguato dall’esterno non convince gli inquirenti. L’ipotesi più solida resta quella di un conflitto maturato tra soci, con responsabilità dirette o indirette di chi era con Sarchi nelle ore precedenti la morte.


Un giallo che scuote Italia e Albania

Il caso ha colpito profondamente sia la comunità italiana in Albania sia il Varesotto, dove la notizia ha destato grande dolore. L’immagine di un giovane imprenditore, che aveva deciso di investire all’estero costruendo una realtà solida, contrasta con la brutalità della fine.

Le prossime settimane saranno decisive per dare risposte alla famiglia e fare luce su un delitto che rischia di avere pesanti ripercussioni nei rapporti economici tra Italia e Albania.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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