Il sequestro davanti agli amici
Un rapimento in piena regola, in pieno stile criminalità organizzata, ha scosso la città di Vittoria, in provincia di Ragusa. Una vicenda che si è chiusa con un lieto fine ma che presenta ancora numerosi interrogativi. La vittima è un ragazzo di 17 anni, studente del liceo scientifico “Giuseppe Mazzini” e figlio di un noto imprenditore del settore ortofrutticolo.
Il giovane nella serata di venerdì 26 settembre si è presentato in commissariato. L’adolescente si trovava con un gruppo di amici in una zona residenziale alla periferia della città quando, all’improvviso, due auto – una Fiat Panda bianca e una nera – si sono fermate vicino al gruppo. Dalla vettura nera sono scesi due uomini incappucciati e armati di pistola.
“Vogliamo solo lui”, avrebbero gridato i banditi, prima di puntare il ragazzo e costringerlo a salire a bordo. Un’azione fulminea, consumata in pochi secondi sotto gli occhi attoniti e terrorizzati degli amici.
L’operazione dei rapitori
I sequestratori hanno coperto il volto del giovane e gli hanno strappato il cellulare, subito lanciato a terra per impedire eventuali tracciamenti. Poi la fuga a tutta velocità verso la ex strada statale 115, arteria che conduce a Gela, Comiso e Catania.
Sono stati proprio i compagni del ragazzo a dare l’allarme alla polizia. Le forze dell’ordine hanno immediatamente avviato le ricerche, dispiegando elicotteri, pattuglie a terra e posti di blocco. Contestualmente, la Procura di Ragusa ha aperto un fascicolo, coordinando un’inchiesta che resta tuttora in corso.
Le indagini e le ipotesi degli inquirenti
Il padre del 17enne è un imprenditore stimato, titolare di una delle aziende più importanti nel settore ortofrutticolo locale. Gli investigatori hanno disposto tutte le misure di sicurezza previste nei casi di sequestro, compreso il blocco cautelativo dei beni della famiglia.
Un’eventuale richiesta di riscatto, infatti, sarebbe risultata difficilmente percorribile per i rapitori. Alcune voci di una pretesa economica sono circolate nel pomeriggio, ma non hanno trovato alcuna conferma ufficiale.
Le telecamere della zona, insieme alle testimonianze dirette dei ragazzi presenti, potranno essere determinanti per ricostruire l’intera dinamica.
La città sotto choc: vescovo e sindaco intervengono
Il caso ha destato enorme preoccupazione in tutta la comunità. Monsignor Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa, ha lanciato un appello accorato:
“Faccio appello ai rapitori perché lascino libero il ragazzo. È un fatto gravissimo che turba profondamente tutti noi. Confidiamo nelle forze dell’ordine”.
Il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, ha convocato una giunta straordinaria per chiedere al governo un potenziamento della sicurezza:
“Da anni denunciamo la necessità di maggiori forze dell’ordine. Questo episodio riporta la memoria a sequestri di decenni fa. Serve protezione per i cittadini”.
Esclusiva TG1: Il momento dell'arrivo del 17enne sequestrato a Vittoria (RG). Si è presentato al commissariato dove ad attenderlo c'erano i familiari. Si esclude il pagamento di un riscatto.#Tg1 Gian Vito Cafaro pic.twitter.com/7DaWFMMP9o
— Tg1 (@Tg1Rai) September 26, 2025
Il ritrovamento: la fine dell’incubo
Dopo ore di angoscia, nella serata il 17enne è riapparso. Secondo le prime informazioni, sarebbe arrivato al commissariato di polizia a bordo di un’auto insieme a un amico. È apparso in buone condizioni fisiche e ha immediatamente iniziato a raccontare quanto vissuto agli investigatori.
Al momento restano da chiarire i dettagli del suo rilascio: se sia stato liberato dai rapitori sotto pressione delle forze dell’ordine, o se ci sia stata un’altra dinamica dietro la sua riapparizione.
Misteri ancora da chiarire
Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Non è escluso che il sequestro possa avere cause diverse dal riscatto economico, legate a contesti familiari o imprenditoriali.
Sarà fondamentale capire dove il giovane sia stato trattenuto, da chi, e perché sia stato lasciato libero così repentinamente. Gli interrogatori proseguiranno nelle prossime ore per fare luce su una vicenda che, comunque vada, ha scosso profondamente Vittoria e l’intera provincia di Ragusa.