Sabrina De Col e Antonietta RoccoSabrina De Col e Antonietta Rocco

Il silenzio di Sabrina Dal Col davanti al giudice

Sabrina Dal Col, 53 anni, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di convalida che si è tenuto questa mattina nel carcere di via Aspromonte, a Latina. La donna, difesa dagli avvocati Alessandro Farau e Maurizio Maricca, è accusata dell’omicidio volontario aggravato di Antonietta Rocco, 63 anni, trovata sgozzata nel suo letto venerdì mattina, in via Muzio Scevola, nel quartiere Campo Boario.

Il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, ha preso atto della scelta dell’indagata, che ha preferito non chiarire la sua posizione.


Antonietta Rocco, una vittima fragile

La ricostruzione degli inquirenti parla di un delitto brutale. Antonietta Rocco, ipovedente e con difficoltà motorie, sarebbe stata colpita con almeno una coltellata alla gola. Una condizione di fragilità che ha spinto gli investigatori a contestare alla presunta assassina l’aggravante della minorata difesa.

L’appartamento della vittima è stato trovato a soqquadro dagli agenti della Squadra Mobile, intervenuti dopo la segnalazione della nuova badante.


Il passato e il rancore

Sabrina Dal Col aveva lavorato in passato come badante di Antonietta Rocco, ma il rapporto si era interrotto in circostanze non ancora del tutto chiarite. Secondo gli investigatori, tra le due donne sarebbero rimasti rancori mai sopiti, forse legati a questioni economiche.

Al momento, però, mancano ancora elementi fondamentali: l’arma del delitto non è stata ritrovata, anche se si ipotizza possa trattarsi di un machete o comunque di una lama lunga e molto affilata.


Dopo il delitto, la serata al Bingo

Un dettaglio emerso dalle indagini ha colpito gli investigatori. Dopo l’omicidio, Sabrina Dal Col sarebbe stata vista in una sala Bingo di via Don Morosini, dove avrebbe trascorso circa quattro ore.

Alcuni presenti hanno notato la sua mano fasciata. Alla domanda su cosa le fosse successo, la donna avrebbe risposto con naturalezza: «Mi sono fatta male lavorando». Dopo la serata al Bingo sarebbe rientrata a casa come se nulla fosse. Al setaccio una lavatrice. Si ipotizza che la donna abbia ripulito le tracce di sangue dopo il delitto.


Lo sgomento dei familiari: ‘Uscivamo la domenica insieme’

Le nipoti della vittima hanno raccontato la loro incredulità a Dentro la notizia, su Canale 5: «Con Sabrina non c’era alcun rancore» – hanno dichiarato.

La sorella, in lacrime, ha aggiunto: «Uscivamo anche la domenica insieme. Spesso si fermava a parlare con noi, prendevamo anche un aperitivo insieme. Non ci aspettavamo nulla di simile» – hanno riferito. “Abbiamo interrotto il lavoro perché mancavano delle cose in casa e ci siamo resi conto che non puliva bene come doveva. Festeggiavamo insieme anche i compleanni” – ha aggiunto Valentina nel corso dell’intervento nel talk show condotto da Gianluigi Nuzzi.

Intanto le indagini coordinate dalla pm Martina Taglione continuano per chiarire movente, modalità e dinamica del delitto.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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