Da sinistra Sara Di Vita, , Antonella Di Ielsi e Gianni Di VitaDa sinistra Sara Di Vita, , Antonella Di Ielsi e Gianni Di Vita

Migliorano le condizioni del padre di Sara Di Vita

Giovanni Di Vita è stato trasferito dal reparto di rianimazione a un reparto ordinario il padre di Sara Di Vita, la 15enne morta insieme alla madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, in seguito a una gravissima intossicazione alimentare avvenuta a Pietracatella, in provincia di Campobasso. A renderlo noto è l’Istituto Spallanzani, che ha spiegato come il miglioramento clinico dell’uomo abbia consentito il trasferimento, pur restando sotto stretto monitoraggio medico.

Padre e figlia, fanno sapere i sanitari, continuano a essere assistiti e supportati anche da un’équipe psicologica, considerato il pesantissimo impatto emotivo della tragedia che ha colpito la famiglia.


Nessuna ipotesi esclusa: si indaga anche sull’avvelenamento

Sul fronte investigativo, il quadro resta complesso e delicato. «Nessuna ipotesi è esclusa, neppure quella dell’avvelenamento», ha chiarito all’Adnkronos l’avvocato Paolo Lanese, legale di Giovanni Di Vita, marito di Antonella e padre di Sara.

Secondo quanto riferito, tutto dipenderà dagli esiti degli esami autoptici e tossicologici in corso. “Se dovesse emergere la presenza di una sostanza tossica o velenosa – ha spiegato il legale – il quadro cambierebbe radicalmente”. Le indagini, dunque, restano aperte a ogni scenario.


Autopsie e indagini: focus su cibo e possibili tossine

L’autopsia sul corpo di Sara Di Vita, 15 anni, è stata completata nella giornata di ieri all’ospedale Cardarelli di Campobasso, mentre è ancora in corso quella sulla madre, Antonella Di Ielsi. Entrambe sono decedute tra il 27 e il 28 dicembre dopo aver manifestato sintomi compatibili con una grave intossicazione.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’attenzione si concentra in particolare sulla cena del 23 dicembre, l’unico pasto consumato esclusivamente all’interno del nucleo familiare. In quella occasione sarebbero stati ingeriti alimenti preparati in casa, tra cui conserve sott’olio. Tra le ipotesi al vaglio, anche quella – al momento non confermata – della presenza accidentale di funghi velenosi, come l’amanita falloide, potenzialmente letale anche in piccole quantità.


Indagati cinque sanitari, accertamenti a tutto campo

La Procura di Campobasso ha iscritto nel registro degli indagati cinque sanitari: tre medici del Pronto soccorso e due della guardia medica. Le ipotesi di reato sono, a vario titolo, omicidio colposo, lesioni colpose e responsabilità sanitaria. Secondo quanto emerso, madre e figlia si sarebbero presentate più volte in ospedale prima del decesso, venendo però dimesse.

Gli inquirenti stanno ricostruendo nel dettaglio il percorso sanitario delle due pazienti e analizzando tutti gli alimenti sequestrati nell’abitazione di Pietracatella. Le analisi tossicologiche e chimiche, che richiederanno tempi tecnici più lunghi, saranno determinanti per chiarire l’origine della presunta intossicazione.


Un’intera comunità sotto shock

Il piccolo centro molisano di Pietracatella è sconvolto da una vicenda che ha assunto contorni sempre più drammatici. La morte di una madre e di una figlia in circostanze ancora oscure ha scosso profondamente la comunità, mentre cresce l’attesa per le risposte che solo gli esami scientifici potranno fornire.

La Procura di Campobasso, con il supporto della Squadra Mobile, prosegue senza sosta le indagini: nessuna pista viene esclusa, compresa quella dell’avvelenamento, in un caso che resta uno dei più complessi e inquietanti degli ultimi anni in Molise.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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