L'aggressione a Caterina Varvello de La Vita in direttaL'aggressione a Caterina Varvello de La Vita in diretta

Troupe Rai aggredita a Ponte di Piave: lo stesso uomo aveva colpito sindaca e parroco

“Cosa vuole da me, cosa vuole. Si deve vergognare”. Momenti di forte tensione il pomeriggio di lunedì 18 novembre a Ponte di Piave, dove l’uomo già protagonista di intimidazioni contro la sindaca Paola Roma e dell’aggressione al parroco don Antonio Ziliotto ha colpito ancora. Questa volta il bersaglio è stata l’inviata de la Vita in diretta Caterina Varvello, presente con una troupe Rai, per documentare gli episodi delle settimane precedenti.

Gli operatori e la giornalista stavano preparando un collegamento per il programma condotto da Alberto Matano quando l’uomo, comparso nei pressi di casa Parise, si è avvicinato con atteggiamento ostile. Ha iniziato a insultare l’inviata e a rivolgerle domande aggressive: «Chi sei? Cosa vuoi?».

I carabinieri, che già monitoravano l’area per prevenire nuove azioni, sono intervenuti immediatamente, fermando l’uomo e caricandolo in auto. Prima di essere portato via avrebbe pronunciato un’ultima frase: «Si faccia fare una visita!».


‘L’uomo ha accettato di farsi curare’

L’episodio, avvenuto a pochi minuti dall’ingresso in diretta, ha costretto la troupe a interrompere le operazioni. La puntata del giorno era dedicata anche alla morte delle gemelle Kessler, rendendo ancora più delicato il lavoro dell’inviata.

Il collegamento è stata recuperato mercoledì 18 settembre, con nuove testimonianze dei cittadini e una ricostruzione aggiornata dell’agguato. L’inviata ha riferito che l’uomo che è stato denunciato per atti persecutori senza misure cautelari ma ha accettato di farsi ricoverare e curare. “Qui c’è il timore che possa uscire presto e tornare ad imperversare in paese”.


Una sequenza crescente di violenze: cosa è successo nei giorni precedenti

La comunità di Ponte di Piave è scossa da settimane da un crescendo di gesti violenti. Venerdì scorso, davanti alla canonica, l’uomo aveva aggredito don Antonio Ziliotto, colpendolo con un pugno e poi ancora mentre il sacerdote cercava di difendersi. Il parroco era stato trasportato al pronto soccorso di Oderzo, dove le ferite erano state giudicate lievi, ma il clima di paura era aumentato.

Il sacerdote ha riferito di essere stato aggredito all’oratorio davanti ai bambini durante l’orario del catechismo. “Aveva una specie di taser con il quale cercava di colpirli. I ragazzi pensavano che fosse un coltello ed erano terrorizzati”. La notte esce anche con un passamontagna.

La stessa sera l’uomo, ex professore e assessore di Ponte di Piave aveva raggiunto l’abitazione della sindaca Paola Roma nella frazione di Negrisia, lasciando un petardo acceso davanti al cancello. Un gesto ripetuto il giorno successivo, con un altro petardo esploso vicino al contatore del gas. “L’uomo inneggia spesso alla Madonna e dice di essere mandato dal Signore”.

«È stato superato il limite», aveva dichiarato la prima cittadina. Ora il ricovero e la speranza che possa ristabilirsi dopo un periodo di cure accurate. “Finalmente abbiamo potuto riaprire la chiesetta che era chiusa da 5 mesi”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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