Alfonso SpalmaAlfonso Spalma

Il giallo di Porto Empedocle: 40enne trovato morto sotto un furgone

Una tranquilla serata nel quartiere Le Cannelle di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, si è trasformata in un caso di cronaca nera.
Il corpo di un uomo di 40 anni, Alfonso Spalma, è stato rinvenuto sotto un Fiat Fiorino bianco che sembrava semplicemente accostato lungo la strada, sotto il cosiddetto ponte di ferro.

A lanciare l’allarme sono stati i sanitari del 118, inizialmente convinti di trovarsi davanti a un incidente stradale. Ma la scena che si è presentata poco dopo ha rivelato tutt’altro scenario.


Chi era Alfonso Spalma

Spalma era un uomo conosciuto e benvoluto nella comunità. Incensurato, conduceva una vita semplice: d’inverno si dedicava alla pastorizia, producendo latte e formaggi artigianali, mentre d’estate lavorava come cameriere nei ristoranti locali, tra cui “L’Ancora”, una delle attività più frequentate del porto.

Il quarantenne era anche appassionato di caccia: accanto al corpo gli inquirenti hanno rinvenuto un fucile da caccia regolarmente detenuto, che però – almeno secondo le prime analisi – non avrebbe sparato alcun colpo.


Cosa è successo davvero alle Cannelle?

Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile e il magistrato di turno, insieme al medico legale, che ha confermato la presenza di ferite da arma da fuoco.
La dinamica è ancora da chiarire: gli investigatori non escludono l’ipotesi dell’omicidio, ma al momento nessuna pista è esclusa.

Secondo una prima ricostruzione, Spalma potrebbe essere stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco mentre era di ritorno da una battuta di caccia. Tuttavia, non si sa ancora se sia stato aggredito o colpito accidentalmente.


Indagini in corso: si cerca il movente

Le indagini si concentrano ora sul movente e sul possibile rapporto tra la vittima e l’ambiente circostante.
Gli inquirenti stanno ascoltando familiari, amici e colleghi, cercando di ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo. Si cercano anche tracce video o impronte nell’area del ritrovamento, mentre il cellulare di Spalma è stato sequestrato per verificare eventuali comunicazioni sospette.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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