Louis DassilvaLouis Dassilva

La difesa dei consulenti sotto accusa

Il processo per l’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023 a Rimini, continua a infiammare l’aula della Corte d’Assise. Louis Dassilva, imputato per omicidio volontario aggravato, è al centro di un acceso confronto tra le parti civili e la difesa.

Roberta Bruzzone, criminologa e consulente del team difensivo di Dassilva, ha preso posizione contro le recenti dichiarazioni dell’avvocata Monica Lunedei, legale dei figli della vittima. Bruzzone ha definito le accuse “gravissime e totalmente infondate”, sottolineando come esse rappresentino un tentativo di delegittimazione dei professionisti impegnati nel complesso processo.

“Le affermazioni diffuse non corrispondono al vero. Sono accuse infamanti, prive di fondamento e lesive dell’onorabilità di tutti i consulenti coinvolti”, ha dichiarato Bruzzone, annunciando l’intenzione di adire alle sedi giudiziarie per ristabilire la verità dei fatti.


La replica dell’avvocata Lunedei

In risposta, Monica Lunedei ha respinto qualsiasi accusa di diffamazione, sottolineando di aver agito esclusivamente nell’interesse dei figli della vittima e nel rispetto del diritto di difesa. “Non mi risulta alcuna querela sporta nei miei confronti – ha affermato – e non ho mai pronunciato dichiarazioni diffamatorie a carico di chicchessia. Qualora ci fossero fondamenti per un’azione legale, mi riservo di procedere.”

L’avvocata ha ribadito la propria determinazione a seguire il processo con serenità, convinta che la verità emergerà dagli atti giudiziari: “Chi mi conosce sa che non cedo a intimidazioni. Il tentativo di distrazione rispetto all’udienza importante è evidente, ma proseguiremo nella ricerca della giustizia per Pierina Paganelli.”


Le udienze e l’ammissione dei testimoni

La seconda udienza del processo ha visto la Corte d’Assise rigettare tutte le questioni preliminari avanzate dalla difesa dell’imputato, comprese quelle relative alla nullità di intercettazioni ambientali e alla richiesta di rito abbreviato. La presidente Fiorella Casadei ha letto le decisioni della Corte, ammettendo la lista completa dei testimoni per accusa e difesa.

Tra i testimoni figurano i figli della vittima, Chiara, Giacomo e Giuliano Saponi, che saranno ascoltati il 10 novembre, insieme a sette pubblici ufficiali e poliziotti della squadra mobile intervenuti sul luogo del delitto. Saranno inoltre sentiti tutti i consulenti della difesa, la moglie di Dassilva, Valeria Bartolucci, il fratello di Manuela Bianchi, Loris, e la nipote della vittima, figlia di Manuela.

La Corte ha inoltre deciso di valutare la richiesta di confronto tra l’imputato e Manuela Bianchi, l’ex relazione amorosa di Dassilva, decisione che potrebbe rappresentare un momento cruciale per ricostruire la dinamica dell’omicidio. In udienza il marito di Valeria Bartolucci si è presentato con un completo elegante con tanto di papillon.


Il contesto del delitto

Pierina Paganelli, 78 anni, è stata trovata senza vita nel garage di via del Ciclamino a Rimini, vittima di un omicidio che ha scosso profondamente la comunità. Il caso ha avuto ampio risalto mediatico, in parte per la complessità delle indagini e in parte per le tensioni tra difesa e parti civili, evidenziate anche dalle dichiarazioni della criminologa Bruzzone.

Il processo, ora entrato nella fase di audizioni dei testimoni, mira a chiarire ogni aspetto del delitto, dai depistaggi iniziali fino alle responsabilità dell’imputato. La delicatezza delle questioni affrontate e la notorietà della vicenda hanno reso il dibattito in aula particolarmente acceso e mediaticamente seguito.


Le prossime udienze e attese

Il calendario processuale prevede ulteriori quattro udienze il 10 e 17 novembre e il 1 e 15 dicembre. Gli occhi sono puntati sulle dichiarazioni dei figli della vittima e sui consulenti della difesa, la cui testimonianza sarà determinante per chiarire le responsabilità di Dassilva e la dinamica del delitto.

Intanto, la tensione tra i legali e i consulenti prosegue fuori dall’aula, con accuse e repliche che evidenziano la complessità del confronto tra ricerca della verità e strategie difensive. La comunità, le parti civili e l’opinione pubblica attendono con attenzione i prossimi sviluppi, in attesa che la giustizia faccia il suo corso e si arrivi a una sentenza definitiva.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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