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Saman Abbas, il padre in lacrime: ‘Quella notte è scappata, voglio sapere anche io chi l’ha uccisa’

Dopo un’ora e quaranta minuti il padre di Saman Abbas, Shabbar, ha concluso le sue dichiarazioni spontanee davanti alla Corte di assise di Reggio Emilia. L’imputato ha parlato sempre in italiano e solo in un tratto ha ceduto alle lacrime, parlando della figlia che sostiene di non aver ucciso.

Shabbar Abbas ha rilasciato dichiarazioni spontanee: ‘Voglio sapere con chi è andata via mia figlia quella notte’

“Questo processo non è completo. Voglio sapere anch’io con chi è andata mia figlia quella notte e chi l’ha ammazzata”. Stando alla versione fornita dall’uomo su quanto successo la notte del 30 aprile 2021, la figlia dopo una giornata in cui “era stato tutto normale” aveva deciso di andare via di casa riferendo ai genitori che sarebbe passata un’amica a prenderla. “Nonostante l’avessi pregata piangendo lei è uscita” – ha detto Shabbar raccontando che lui e la moglie, immortalati in un video considerato prova dell’accusa, le sarebbero corsi dietro per dissuaderla dallo scappare di notte senza però riuscirci.

Saman Abbas, l’agghiacciante intercettazione del padre: ‘L’ho uccisa, non me ne frega di nessuno’

Il giorno dopo, compiuto il viaggio in Pakistan che i genitori avevano programmato da tempo, “ho ricevuto un messaggio da Saman che diceva: ‘Papà sto bene, dopo ti chiamo'”, ha spiegato ancora l’imputato, ammettendo la “colpa” di “non essere tornato subito in Italia”.

‘Il giorno dopo mi ha mandato un messaggio in cui diceva di stare bene’

Rispetto alla versione fornita dal figlio, che ha accusato i parenti di aver pianificato ed eseguito l’omicidio, Shabbar afferma: “Lui non ha una mente forte, chiunque lo può prendere per mano e portarlo dove vuole”. Intorno alle 13:15 di martedì 19 dicembre la Corte si è ritirata in Camera di consiglio per la sentenza: imputati, oltre a Shabbar, sono lo zio e i cugini della ragazza, Danish Hasnain, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq e la madre, Nazia Shaheen, quest’ultima latitante

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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