Christian Persico e Tina SgarbiniChristian Persico e Tina Sgarbini

Asfissia meccanica esterna: l’ipotesi della pellicola per alimenti

Le prime indagini sulla morte di Tina Sgarbini, uccisa nel suo appartamento di Montecorvino Rovella, indicano come causa del decesso un’asfissia meccanica esterna, confermata dal medico legale Marina D’Aniello.

L’esame esterno della salma ha permesso di ipotizzare che la donna sia stata strangolata o soffocata, ma solo l’autopsia, in programma nei prossimi giorni all’ospedale di Eboli, potrà chiarire la dinamica con certezza. Secondo una prima ipotesi l’ex compagno, Christian Persico, l’avrebbe soffocata con una pellicola trasparente per alimenti al culmine di una lite sfociata in un violento scontro fisico.

Il silenzio dell’indagato Christian Persico

Christian Persico, 36enne e compagno della vittima, è stato fermato dai carabinieri nella stessa giornata del ritrovamento del cadavere, dopo ore di ricerche nella zona dei Monti Picentini. L’uomo aveva il volto tumefatte e pare avesse tentato di togliersi la vita lanciandosi da un ponte. Un aspetto che non ha ancora chiarito. All’arrivo in caserma a Salerno-Fuorni, si è avvalso della facoltà di non rispondere, come confermato dal suo avvocato Michele Gallo, apparso “tranquillo e lucido” durante un breve contatto prima dell’interrogatorio. Oltre alle generalità, Persico non ha rilasciato dichiarazioni, e resta in carcere come indiziato di delitto.

Ritrovamento del corpo e primo soccorso investigativo

Il corpo di Tina, madre di tre figli avuti da una precedente relazione, è stato trovato riverso sul pavimento dell’appartamento nella frazione Votraci. La donna lavorava come ragioniera in un’attività commerciale di vernici, mentre Persico è operaio edile. I familiari dell’uomo, non riuscendo a contattarlo, hanno allertato i carabinieri, dando il via alla vasta ricerca che ha coinvolto vigili del fuoco, volontari dell’Associazione nazionale carabinieri in pensione e un elicottero.

La comunità sconvolta e le parole del sindaco

A Montecorvino Rovella, piccolo comune di 12mila abitanti, la comunità è rimasta profondamente colpita. “La nostra comunità è ancora sconvolta e attinata. Siamo tutti feriti e colpiti da quanto accaduto ieri”, ha dichiarato il sindaco Martino D’Onofrio. Il primo cittadino ha sottolineato che non erano presenti denunce né segnali di pericolo nei confronti della coppia, rendendo la tragedia ancora più inaspettata. L’amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali e predisposto supporto psicologico ai tre figli della vittima, rimasti improvvisamente senza madre.

La dinamica ancora da chiarire

Gli investigatori della Procura di Salerno stanno completando i rilievi all’interno dell’appartamento, raccogliendo testimonianze e analizzando ogni dettaglio per ricostruire gli ultimi momenti di vita della donna. L’autopsia sarà fondamentale per stabilire se l’omicidio sia avvenuto per strangolamento diretto o soffocamento con oggetti, confermando così l’ipotesi di asfissia meccanica esterna.

Il cordoglio sui social e nella comunità

Intanto, sui social network si susseguono messaggi di cordoglio e di addio da amici e conoscenti. La vicenda ha scosso l’intera cittadinanza, che si è stretta attorno alla famiglia di Tina, soprattutto ai tre figli, in un abbraccio virtuale e concreto. L’attenzione degli investigatori resta alta, con l’obiettivo di fare piena luce su questa tragedia, comprendendo le cause e la responsabilità del fermato.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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