Ritrovamento e prime indagini
Venerdì 22 agosto, nel quartiere Prisciano di Terni, l’anziano padre di Andrea Fiorelli ha fatto la drammatica scoperta: il figlio di 59 anni era riverso all’interno della sua auto nel garage di casa, con una profonda ferita al collo. Accanto al corpo, una motosega elettrica spenta, che potrebbe essere stata l’arma della tragedia.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal sostituto procuratore Raffaele Pesiri. Gli investigatori stanno valutando entrambe le ipotesi: suicidio o omicidio. La dinamica è complessa e, per ora, nessuna delle due ipotesi può essere esclusa.
Tensioni familiari: la scritta minacciosa
Secondo testimonianze raccolte dai vicini, la famiglia di Fiorelli era segnata da tensioni croniche. Litigi animati tra il padre e il figlio 24enne avrebbero richiesto più volte l’intervento delle forze dell’ordine. L’altra figlia, in passato, aveva lasciato la casa dopo aver subito una presunta aggressione da parte del fratello. Alcuni mesi fa, sul muro esterno dell’abitazione, era comparsa una scritta minacciosa: “Sei morto”. Questi elementi rendono la scena più complessa e alimentano i sospetti di un possibile delitto.
Ruolo e vita della vittima
Andrea Fiorelli era un ex maresciallo della Guardia di Finanza, in pensione dal 2018 per motivi di salute. Conosciuto nel quartiere, era considerato una persona determinata e attenta alla famiglia. La sua vita, scandita da anni di servizio pubblico e impegno professionale, si è conclusa tragicamente tra le mura domestiche, lasciando il quartiere e i familiari sotto shock.
Indagini e rilievi tecnici
I carabinieri hanno posto sotto sequestro la casa e il garage e hanno sentito familiari e conoscenti per ricostruire le ultime ore di vita di Andrea. Nei prossimi giorni il reparto investigazioni scientifiche (RIS) eseguirà rilievi approfonditi. L’autopsia sarà fondamentale per chiarire se l’uomo abbia impugnato la motosega da solo o se ci sia stato l’intervento di terzi.
Le prossime ore decisive
L’inchiesta resta aperta. La comunità segue con attenzione ogni sviluppo, consapevole che, fino ai risultati degli accertamenti medico-legali, rimane il mistero su come e perché sia avvenuta la tragedia. Nel frattempo, la vicenda ha riportato l’attenzione sul disagio e sui conflitti familiari, e sulla necessità di intercettare segnali di tensione prima che degenerino.