Ruben LambertiRuben Lamberti

La tragica scoperta di Ruben

Una tranquilla serata di inizio giugno si è trasformata in un incubo per una famiglia di Montecorvino Pugliano, in provincia di Salerno. Ruben Lamberti, un bambino di appena 11 anni, è stato trovato senza vita nella doccia della sua abitazione. A scoprire il corpo esanime del piccolo sono stati i suoi genitori, insospettiti dal lungo tempo che il figlio stava trascorrendo in bagno.

Il dramma si è consumato nella tarda serata del 1° giugno. Ruben aveva trascorso il pomeriggio in modo del tutto normale: una passeggiata in bicicletta nei campi vicini, un rientro sereno a casa e poi la decisione di fare una doccia prima di cena.

I disperati tentativi di salvataggio

Quando i genitori si sono resi conto che il figlio non usciva dalla doccia da troppo tempo, hanno forzato la porta del bagno e lo hanno trovato privo di sensi. Lo hanno subito sollevato da terra e adagiato su un letto, tentando disperatamente di rianimarlo. Ma ogni sforzo si è rivelato inutile. I sanitari del 118, arrivati tempestivamente sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

Le prime ipotesi: un malore improvviso

Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri della stazione locale e della Compagnia di Battipaglia, coordinati dal comandante Samuele Bileti. La Procura di Salerno ha disposto il sequestro della salma e l’autopsia, ritenuta irripetibile, per chiarire le cause della morte.

Secondo una prima ricostruzione, si sarebbe trattato di un malore improvviso, probabilmente un arresto cardiaco. Tuttavia, si attendono gli esiti dell’esame autoptico per avere conferme definitive.

Una comunità sotto shock

La notizia della morte di Ruben Lamberti ha gettato nello sconforto l’intera comunità di Montecorvino Pugliano. Il bambino era molto conosciuto in paese: ultimo di tre figli, amava la danza classica e andare in bici. Un bambino vivace, allegro e pieno di energia.

Numerosi cittadini si sono riuniti in Via San Matteo, nei pressi della piscina comunale, per esprimere solidarietà e vicinanza alla famiglia. Parenti, amici e semplici conoscenti si sono stretti attorno ai genitori, distrutti dal dolore.

Il cordoglio della scuola e dei social

Commovente il messaggio di cordoglio pubblicato sulla pagina Facebook dell’Istituto Comprensivo frequentato da Ruben:

“Ti immaginiamo correre ancora più veloce sulla tua bicicletta, sempre sorridente, senza ostacoli e col tuo sguardo che strappava sorrisi a tutti”.

La scuola ha sospeso tutte le attività previste per i giorni successivi, in segno di lutto e rispetto. Anche la Protezione Civile di Montecorvino Pugliano ha lasciato un messaggio di addio al piccolo Ruben:

“Ciao Ruben R.I.P piccolo angelo”.

La grande passione per la danza

Struggente il post sulla pagina Facebook Tocco di classe di Martina Palmieri che fa riferimento alla grande passione di Ruben Lamberti per la danza. “Arrivavi due ore prima della tua lezione. Ti mettevi le scarpette e iniziavi ad allenarti….tu non eri solo un semplice allievo. Eri un pezzo del mio mondo.

Ero così orgogliosa di te, quando mi raccontavi che tra i tuoi amici tu eri l’unico maschietto che come sport praticava il ballo… e che non ti importava se qualcuno ti prendeva in giro, tu volevi farlo e basta. Il gruppo star non sarà più lo stesso senza di te. Noi non saremo più gli stessi….perché eri il sorrisone di tutti…e come glielo spiego alle tue amiche? chi mi aiuterà a mettere le scarpe alle più piccine?”.

Un dolore che lascia senza parole

La morte di un bambino è un evento che nessuna comunità può mai essere pronta ad affrontare. La perdita improvvisa e inspiegabile di un’anima così giovane lascia un vuoto incolmabile. In attesa dei risultati dell’autopsia, resta solo il dolore, la solidarietà e l’abbraccio simbolico di un intero paese che piange il suo piccolo angelo.

“Non ci sono parole per un dolore così grande. Non può finire così la vita di un bambino di 11 anni”, si legge nei tanti messaggi comparsi sui social.

Montecorvino Pugliano piange Ruben. Un dolore profondo e una ferita che difficilmente si rimarginerà. L’intera comunità resta unita nel cordoglio, in attesa di sapere cosa possa aver causato una morte così prematura e ingiusta.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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