Giallo a Bologna: due uomini trovati morti in casa, si cerca il terzo coinquilino
Un orrore che scuote la città e lascia dietro di sé sangue, interrogativi e un uomo in fuga. È quanto accaduto nella mattinata del 2 giugno nel quartiere Bolognina, a Bologna, dove due uomini, Luca Gombi e Luca Monaldi, uniti civilmente, sono stati ritrovati senza vita nel soggiorno della loro abitazione in piazza dell’Unità. Il caso si è immediatamente trasformato in un’indagine per duplice omicidio e ora le forze dell’ordine sono concentrate su un sospettato ben preciso: il coinquilino delle vittime, Gennaro Maffia.
Ricercato Gennari Maffia: 48 anni, cittadino italiano nato in Venezuela
L’uomo, 48 anni, è un cittadino italiano nato in Venezuela. Viveva saltuariamente con Gombi e Monaldi dal mese di ottobre, ma la sua presenza nella casa di piazza dell’Unità risale almeno ad agosto 2024. Secondo le testimonianze dei vicini e dei familiari delle vittime, il rapporto tra i tre coinquilini si era deteriorato nelle ultime settimane, anche a causa della vendita imminente dell’abitazione da parte della coppia. La tensione era palpabile, e non sono mancate discussioni.
I dettagli dell’omicidio: urla, sangue e coltelli
I due corpi sono stati ritrovati in soggiorno, in una scena del crimine definita “agghiacciante” dagli inquirenti. La scientifica ha confermato che i cadaveri presentano profonde ferite alla gola e al costato, inflitte con armi da taglio. Sul posto sono stati trovati diversi coltelli, sui quali ora si stanno concentrando le analisi per stabilire se uno di essi sia stato usato per compiere l’atroce duplice delitto.
Testimoni residenti nel palazzo hanno riferito di aver udito delle urla intorno alle 6:30 del mattino. Un orario compatibile con il momento stimato del delitto, che ha preceduto di poco la chiamata al 112.
La pista investigativa: tensioni per la casa e motivi personali
Secondo quanto emerso dalle prime indagini, Gombi, 54 anni di Arezzo, e Monaldi, 50enne bolognese, stavano per concludere la vendita dell’immobile. Il 48enne venezuelano, che viveva con loro in modo non stabile, avrebbe dovuto lasciare l’appartamento a breve. Proprio questo imminente trasloco potrebbe aver inasprito i rapporti, degenerando in un tragico epilogo.
Gli investigatori non escludono nemmeno motivazioni personali, legate alla convivenza o a tensioni pregresse mai denunciate. La rete di conoscenti e amici della coppia è stata interrogata per ricostruire il quadro relazionale e verificare eventuali segnali d’allarme.
Il ruolo della scientifica e il lavoro della Procura
Sul luogo del crimine, la polizia scientifica ha lavorato per ore per raccogliere ogni possibile traccia utile. Il sangue presente in quantità abbondante, le armi da taglio e le impronte sono oggetto di rilievi minuziosi. Le operazioni sono coordinate dal sostituto procuratore Tommaso Pierini, che mantiene il massimo riserbo sull’identità del sospettato e sulle ipotesi accusatorie, ma conferma che le indagini sono concentrate sul coinquilino scomparso.
Un caso che scuote Bologna
Il duplice omicidio ha scosso profondamente il quartiere Bolognina, dove la coppia era ben conosciuta. La notizia si è diffusa rapidamente, e molti residenti si sono radunati sotto l’edificio, increduli e spaventati. “Erano persone tranquille, educate… Non ci aspettavamo nulla del genere”, racconta una vicina.
Le prossime ore saranno cruciali per chiarire la dinamica dei fatti e per rintracciare il 48enne, attualmente irreperibile. Le forze dell’ordine stanno battendo le vie di fuga, monitorando i terminal ferroviari e aeroportuali e analizzando le celle telefoniche agganciate dal suo cellulare.