L’intervista a cuore aperto con Francesca Fagnani
Durante la puntata di Belve andata in onda su Rai 2, il rapper Guè Pequeno – nome d’arte di Cosimo Fini – ha offerto uno spaccato intimo e senza filtri della sua vita. Intervistato da Francesca Fagnani, l’artista milanese ha affrontato temi delicati come le dipendenze, il successo, la solitudine, la musica, il sesso e i contrasti con Fedez, senza risparmiare autocritiche e riflessioni amare.
Con il suo tono schietto e provocatorio, Guè ha tenuto alta l’attenzione del pubblico con rivelazioni forti, tra confessioni private e critiche pungenti al mondo dello showbiz, di cui si considera ormai “parte marginale, ma lucida”.
Fedez? ‘Fa gossip, non è il mio stile’
Uno dei passaggi più discussi dell’intervista è stato quello sul rapporto con Fedez, artista con cui Guè Pequeno ha spesso polemizzato, sia direttamente che per vie traverse. “Non ci siamo mai presi. Lui è uno da gossip, da marketing, da dinamiche costruite. Io vengo da un altro mondo, dalla strada, dal rap vero,” ha affermato Guè.
Senza mai citarlo con disprezzo, l’artista ha però messo in chiaro la distanza “umana e musicale” tra lui e Fedez: “Non abbiamo nulla in comune. Lui monetizza le relazioni, io ho sempre fatto parlare la musica. Anche quando mi ha danneggiato.”
Dipendenze e vita eccessiva: “Ho provato tutto tranne alcune cose”
Uno dei momenti più crudi è stato quello in cui Guè ha raccontato il rapporto con le dipendenze, in particolare da sostanze e sesso. “Ho provato tutto, anche troppo. Tranne alcune cose, ma perché non le avevo sotto mano, non per virtù.”
L’artista ha ammesso che alcune esperienze lo hanno segnato profondamente, portandolo in un circolo vizioso fatto di eccessi, notti insonni e danni emotivi. “Non è rock’n’roll. È autodistruzione. Il successo ti fa sentire onnipotente, ma poi il conto arriva, sempre.”
Ha inoltre rivelato di aver speso oltre 5.000 euro in pochi giorni su OnlyFans, definendolo “come il gioco d’azzardo: entri, perdi il controllo e ti svuoti”. Queste confessioni non sono passate inosservate, alimentando riflessioni anche sui limiti della celebrità e della libertà nell’era digitale.
Le relazioni: tradimenti, rimorsi e solitudine
Fagnani ha incalzato Guè anche sul piano affettivo e sentimentale. L’artista ha ammesso senza esitazioni di aver tradito in quasi tutte le sue relazioni. “La fedeltà non è mai stata il mio forte. Cercavo conferme, attenzioni. Poi però resti da solo.”
Il rapper ha parlato anche del bisogno costante di approvazione e del vuoto che, spesso, si nasconde dietro l’immagine da duro: “Ho un’anima gentile, ma sono attratto dall’oscurità. È come un magnete. Ogni volta penso di poter controllare il caos, ma non funziona mai.”
Ha anche raccontato un episodio emblematico: “Una volta ho causato un incendio in un hotel. Avevo bevuto troppo, fumato troppo, e mi sono addormentato con qualcosa acceso. Ho distrutto una stanza d’albergo da 1.000 euro a notte. Potevo morire.” Guè ha smentito di aver avuto una relazione con Vera Gemma. “É una cosa che ha detto solo lei, l’ho conosciuta e siamo andati una volta a cena. Con Nicole Minetti sono stato fidanzato un anno un decennio fa. Non la sento più” – ha spiegato a Fagnani.
Il rap oggi e la scena italiana: “Siamo più immagine che contenuto”
Guè ha espresso un parere severo anche sulla scena musicale attuale. “La trap ha sdoganato tutto, bene. Ma oggi manca la sostanza. Vedo ragazzini che pensano che basti vestirsi bene e fare una diretta TikTok per diventare artisti.”
Secondo lui, molti rapper italiani si sono “venduti per due visualizzazioni in più”, e critica la cultura dell’apparenza: “Preferisco fallire dicendo la verità, che vincere dicendo quello che vogliono sentirsi dire.”
Rivendica invece il suo stile coerente e il percorso indipendente, nonostante tutto: “Io non ho mai fatto pubblicità a prodotti che non uso. Non ho mai finto. Ho pagato caro la sincerità, ma non devo ringraziare nessuno per essere dove sono.”
Il futuro? “Voglio vivere meglio. Forse più lentamente”
Verso la fine dell’intervista, l’atmosfera si fa più riflessiva. Guè confessa di voler trovare un equilibrio, anche se non sa ancora bene come. “Sto cercando di rallentare. Ho 43 anni, non posso vivere come a 20. La musica resta, ma forse è tempo di vivere anche il silenzio.”
Alla domanda finale – “Hai paura di invecchiare?” – risponde con un sorriso stanco: “Sì. Ma ho più paura di restare fermo. Finché scrivo, sono vivo.”