Chiara ArduinoChiara Arduino

Una tragedia improvvisa ha scosso la Valle d’Aosta e il mondo dello sci. Chiara Arduino, giovane maestra di 25 anni originaria di Garessio (Cuneo), è stata trovata morta nella sua abitazione di Valtournenche, dove viveva per lavoro. Un malore le è stato fatale proprio alla vigilia di una giornata sugli sci con i ragazzi dello sci club.


Il malore in casa e l’allarme dei colleghi

Domenica 25 agosto, Chiara avrebbe dovuto accompagnare i giovani atleti del suo sci club agli allenamenti sulle piste del Cervino. In mattinata aveva avvisato che sarebbe arrivata con un po’ di ritardo, ma quando i colleghi hanno notato la sua assenza si sono insospettiti. Poco dopo, la scoperta drammatica: la ragazza è stata trovata senza vita nella sua abitazione.

Secondo le prime ricostruzioni, si sarebbe trattato di un malore improvviso, impossibile da prevedere. La notizia si è diffusa rapidamente, gettando nello sconforto non solo la comunità locale, ma l’intero movimento sportivo.


Il ricordo della comunità e delle istituzioni

Il dolore ha travolto Valtournenche, dove la giovane lavorava presso la scuola di sci del Breuil. Il vicesindaco Massimo Chatrian ha espresso «profondo cordoglio» a nome dell’amministrazione, stringendosi alla famiglia: «Ci uniamo al dolore del papà, della mamma e dei suoi cari per una perdita incolmabile».

Anche l’Associazione dei Maestri di sci della Valle d’Aosta ha ricordato Chiara come una «stimata collaboratrice» e una ragazza solare, capace di trasmettere ai bambini e ai ragazzi la passione per la montagna.


Una vita dedicata alla neve e alla montagna

Chiara Arduino aveva trasformato la sua passione in professione. Cresciuta sciando fin da bambina con le squadre del Garessio, Sangiacomo e Mondolé Ski Team, aveva coronato il sogno di diventare maestra di sci, trovando il suo posto a Valtournenche.

Non solo sci: da tempo praticava anche arrampicata e attività outdoor, vivendo un rapporto simbiotico con la montagna. La neve, però, restava la sua più grande passione, condivisa quotidianamente con gli allievi più giovani.


La malattia superata e il ritorno alla vita normale

Alle spalle, Chiara aveva anche una battaglia importante: aveva affrontato una malattia che l’aveva costretta a un periodo di stop. L’anno scorso era riuscita a laurearsi a Torino, segnando un nuovo inizio. Poi, il ritorno allo sci, con ancora più determinazione e gioia.

La sua storia era diventata un piccolo simbolo di resilienza, un esempio per chi l’aveva conosciuta sulle piste o all’università. Una rinascita purtroppo interrotta troppo presto.


Il cordoglio del mondo dello sport

La FISI (Federazione Italiana Sport Invernali) ha diffuso una nota di cordoglio, sottolineando come la scomparsa della giovane rappresenti «una vita spezzata troppo presto». «Chiara aveva una grande passione per lo sport e per la montagna – si legge –. Si era laureata lo scorso anno e aveva ripreso con entusiasmo a sciare e arrampicarsi. La FISI si stringe attorno alla famiglia Arduino in questo momento di dolore».

Un dolore condiviso anche dai tanti compagni di squadra, colleghi e allievi, che in queste ore hanno riempito i social di messaggi e ricordi.


Un lutto che lascia un vuoto profondo

La morte di Chiara Arduino lascia un vuoto enorme nella comunità sciistica e tra i suoi affetti più cari. Una ragazza che aveva saputo rialzarsi, tornare a sorridere e regalare entusiasmo agli altri. Ora, il suo ricordo resterà vivo nella memoria di chi l’ha conosciuta e nei giovani che hanno avuto la fortuna di imparare da lei sulle piste del Cervino.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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