Schietto e irriverente. A tratti un po’ narciso ma spontaneo e fuori dagli schemi. Michele Morrone è stato ospite della puntata di martedì 20 maggio, alle 21:20 su Rai2, di “Belve“, il programma cult ideato e condotto da Francesca Fagnani, prodotto da Fremantle e giunto alla sua quinta stagione. L’attore e cantante, noto a livello internazionale per la trilogia erotica “365 giorni”, si è messo a nudo in un’intervista sincera, dolorosa e sorprendente, ripercorrendo il suo viaggio da Bitonto a Hollywood.
L’abisso dopo il divorzio: depressione e alcol
Uno dei momenti più forti dell’intervista è il racconto della profonda crisi vissuta dopo la separazione dalla ex moglie. Morrone non si nasconde e rivela di aver toccato il fondo: “Ho passato un momento di depressione profonda e di troppo alcol. In qualche modo devi poter anestetizzare il dolore e io l’ho fatto con il metodo più economico, distruttivo, che mi ha portato a bere tantissimo”. L’attore confessa che l’abuso era diventato quotidiano: “Prendevo una bottiglia di vino e mi ubriacavo. Una, due, tutti i giorni”. Una volta, ammette, è arrivato vicino al coma etilico.
Il successo di “365 giorni” e l’impatto travolgente
Il trionfo internazionale con “365 giorni” non è stato privo di contraccolpi psicologici. Morrone racconta che il successo è stato “come un cazzotto enorme”. La fama improvvisa ha portato attenzione mediatica, giudizi, pregiudizi: “C’è un grosso pregiudizio su di me. Non mi sono mai immaginato nel circoletto italiano”, afferma. Si definisce senza mezzi termini un “divo internazionale”.
Baci tra uomini e curiosità personali
La Fagnani incalza l’attore su una scena del terzo film della saga di “365 giorni”, in cui c’è un bacio gay. Morrone sorprende con la sua risposta: “No, non è stato l’unico bacio a un uomo nella mia vita. Mi è capitato di baciare altri uomini per una mia curiosità, ma non per amore”. Una risposta che spiazza e mostra un lato inedito dell’artista, libero da schemi e preconcetti.
L’opinione sul cinema italiano e i premi
Michele Morrone non risparmia critiche al mondo cinematografico italiano: “A me del David di Donatello non me ne frega niente. Ho sempre detto di non aver riscontrato negli attori italiani l’umiltà delle star hollywoodiane, che hanno gli Oscar, mica i David. Qui da trent’anni si premiano tra loro”. Una dichiarazione che fa discutere e conferma il suo atteggiamento controcorrente. Quando Francesca Fagnani gli ha chiesto provocatoriamente tre attori italiani più bravi di lui ha citato solo Alessandro Borghi.
La misteriosa storia delle pozioni d’amore
Uno dei passaggi più incredibili riguarda una relazione avuta con una ragazza che, a sua insaputa, gli avrebbe somministrato per oltre un anno “pozioni d’amore con fiori secchi”. Morrone spiega: “Ci sono state delle situazioni in cui per un lungo periodo non ragionavo più bene. Mi sono accorto che mi dava delle cose a mia insaputa. Erano fiori secchi imbevuti”. Alla domanda diretta della Fagnani, “Non poteva non prenderli?”, risponde con amarezza: “Cosa le devo dire. È uno dei capitoli non felici della mia vita”.
Un ritratto autentico e disarmante
L’intervista a “Belve” mostra un Michele Morrone autentico, vulnerabile e determinato. Non solo l’attore bello e dannato che il pubblico ha imparato a conoscere nei film, ma un uomo che ha affrontato dolore, dipendenze, manipolazioni e che non ha paura di raccontarlo davanti a milioni di telespettatori. La sua è una storia di cadute e rinascite, tra coraggio e verità non dette.