Giuseppe Milazzo Andreani condannato a un anno, raggiro da 400mila euro a Gianna Orrù
La prima condanna è arrivata: un anno di reclusione, pena sospesa, per Giuseppe Milazzo Andreani, ritenuto responsabile della truffa aggravata ai danni di Gianna Orrù, madre della showgirl Valeria Marini. Una vicenda iniziata nel 2017 e protrattasi per due anni, durante i quali l’uomo sarebbe riuscito a sottrarre alla donna 335mila euro, poi lievitati – secondo la stessa Orrù – fino a circa 400mila.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, Milazzo si sarebbe presentato come investitore esperto in criptovalute, trader professionista e consulente autorizzato, convincendo la signora Orrù a versare ingenti somme con la promessa di guadagni immediati. Promesse che, come ha stabilito il Tribunale di Roma nella sentenza del 20 novembre, erano infondate e finalizzate esclusivamente all’appropriazione del denaro.
Dal set di un corto alla “proposta miracolosa” di investimento
La conoscenza tra i due nacque grazie a Valeria Marini, che all’epoca stava lavorando a un corto. Fu proprio lei a presentare Milazzo alla madre. Poco dopo, l’uomo si trasformò da produttore cinematografico a esperto di trading online.
«È cominciato con cinquemila euro, ai quali ne avevo aggiunti altri 5 mila», ha ricordato Orrù al Corriere della Sera. «Mi aveva proposto questo investimento in Bitcoin che poteva essere a un mese, a tre mesi o a sei mesi». La donna, dopo il primo versamento, decise di incrementare la cifra, fidandosi delle promesse di un rendimento che – a suo dire – sarebbe addirittura triplicato.
Ma quelle cifre, in realtà, erano solo numeri mostrati su rendiconti falsi. «Mi mandava tutte le settimane il rendiconto. Tutti imbrogli, era tutto finto», raccontò poi la donna in un’intervista a Zona Bianca, su Rete 4.
Il crollo psicologico: “Mia madre si vergognava, non voleva aprirmi la porta”
La vicenda ha avuto ripercussioni anche sul rapporto tra Valeria Marini e la madre. Una storia di vergogna, paura e silenzi.
«Mia madre si vergognava di essere stata raggirata al punto di rifiutarsi persino di aprirmi la porta di casa», confessò la showgirl in alcune trasmissioni televisive. La donna, devastata dal peso dell’inganno, avrebbe tentato di gestire la situazione senza coinvolgere la figlia, peggiorando però la propria esposizione.
Orrù lo ha confermato anche nelle interviste: «Io sono stata una polla. Quando i presunti soldi sono diventati 96 mila euro, anziché chiedergli di ritirarli, gli ho detto di reinvestirli. Ci sono cascata come una cretina: così gli ho dato prima centomila euro, poi altri duecentomila e ad agosto 2018 gli ultimi 25 mila».
La fuga di Milazzo e la rottura definitiva
A partire dal 2019, la situazione cambiò radicalmente. Quando Orrù iniziò a sollecitare il ritiro dell’investimento, Milazzo avrebbe progressivamente interrotto ogni contatto. L’uomo sparì, senza restituire nemmeno un euro.
La storia, diventata di dominio pubblico, provocò anche un duro strappo nel rapporto familiare: «Ero determinata a ritirare tutto», ha ricordato Orrù. «Poi lui è sparito».
La condanna di primo grado a Roma
Il processo, celebrato a piazzale Clodio, si è concluso con la condanna per truffa aggravata. Secondo i giudici, l’uomo non solo si sarebbe appropriato delle somme ricevute, ma ne avrebbe anche tratto un profitto personale elevato, sfruttando la fiducia della vittima e mostrando documenti e report falsi.
Nell’intervista a Zona Bianca, la donna aveva espresso un auspicio molto chiaro:
«La mia speranza? Visto che di soldi non se ne parla, che almeno lo mettano in galera, dato che è recidivo».
Per il momento, però, Milazzo non entrerà in carcere: la pena, infatti, è stata sospesa.

