Come sta Emilio Fede

Emilio Fede, storico direttore del Tg4 e volto simbolo della televisione italiana, sta affrontando la sua battaglia più difficile. A 94 anni, le sue condizioni di salute si sono aggravate e ora si trova ricoverato nella Residenza San Fedele di Segrate, alle porte di Milano. Accanto a lui ci sono le figlie Simona e Sveva, che non lo lasciano solo in questo momento delicato, mentre il nipote Guelfo sta rientrando dall’estero per potergli stare vicino.

«Papà è in condizioni critiche, purtroppo», ha dichiarato la figlia Sveva al Corriere della Sera. «Continua a lottare come un leone. È un guerriero». Parole che restituiscono l’immagine di un uomo segnato dagli anni e dai problemi di salute, ma ancora combattivo come lo è stato in tutta la sua vita.

L’ultimo ricovero a Segrate

Emilio Fede si trovava nella struttura sanitaria da pochi giorni, dopo una permanenza più lunga in un’altra residenza. Negli ultimi giorni il quadro clinico si sarebbe aggravato sensibilmente, destando grande preoccupazione tra familiari e amici. La notizia ha rapidamente fatto il giro dei media, riportando l’attenzione su una figura che ha segnato decenni di televisione e giornalismo in Italia.

Una carriera lunga oltre cinquant’anni

Nato a Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, il 24 giugno 1931, Fede ha iniziato la sua carriera in Rai negli anni Sessanta come inviato speciale. Si è distinto per le corrispondenze dall’estero, in particolare come cronista di guerra. Nel 1981 arrivò la nomina a direttore del Tg1, ruolo che ricoprì fino al 1987.

La svolta arrivò con l’approdo a Fininvest, quando Silvio Berlusconi lo volle al timone del Tg4.

Il Tg4 e il rapporto con Berlusconi

Dal 1992 al 2012, Emilio Fede fu il direttore del telegiornale di Rete 4, che divenne inconfondibile per il tono apertamente filoberlusconiano. I suoi editoriali, le pause drammatiche e lo stile enfatico lo resero una figura divisiva: amatissimo da una parte del pubblico e fortemente criticato da un’altra.

«Sono il direttore più criticato, ma anche il più guardato», amava ripetere. In ogni caso, il Tg4 sotto la sua guida divenne un simbolo di un’epoca televisiva e politica.

Dalle inchieste giudiziarie al declino pubblico

La carriera di Fede si interruppe bruscamente nel 2012, quando fu coinvolto nelle inchieste legate al caso Ruby. Uscì da Mediaset tra polemiche e procedimenti giudiziari. «Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede», dichiarò in seguito, rivendicando con orgoglio la sua identità professionale.

Il dolore per la perdita della moglie Diana

A segnare profondamente gli ultimi anni della sua vita è stata la morte della moglie, Diana De Feo, giornalista e parlamentare di Forza Italia, con cui era sposato dal 1963. La loro era stata una relazione solida, vissuta spesso a distanza ma mai interrotta: «Ci sentiamo dieci volte al giorno», raccontavano. Diana è scomparsa nel 2021, lasciando in Fede un vuoto incolmabile, che lui stesso definì «il dolore più grande».

Un uomo simbolo della tv italiana

Amato e contestato, Emilio Fede è stato senza dubbio un protagonista della televisione italiana per oltre mezzo secolo. Con il suo stile inconfondibile ha attraversato le grandi trasformazioni della tv, interpretandole a modo suo.

Oggi, alla soglia dei 95 anni, combatte la sua ultima e più personale battaglia. Attorno a lui, la famiglia, la memoria di una carriera irripetibile e l’eco di un nome che ha fatto discutere ma che nessuno potrà dimenticare.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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