Il reality The Couple chiude i battenti prematuramente, e a spiegare i motivi del clamoroso stop è una combinazione di scarso successo di pubblico e un giudizio negativo sull’intero progetto da parte dell’editore Pier Silvio Berlusconi. Secondo quanto riportato da fonti interne a Mediaset, il programma non solo non ha raggiunto gli ascolti sperati, ma ha anche deluso dal punto di vista editoriale.
Pier Silvio Berlusconi ha bocciato il format
Il format, che avrebbe dovuto esplorare le dinamiche autentiche dei rapporti di coppia, si è rivelato debole sia nella costruzione narrativa che nelle prove e nei giochi proposti, giudicati poco originali e privi di mordente. Il risultato è stato un reality poco coinvolgente e lontano dalle ambizioni di prime time. Mediaset avrebbe dunque deciso di chiudere anticipatamente il programma per evitare ulteriori danni d’immagine e investire su contenuti più coerenti con la propria linea editoriale.
L’attrice Brigitta Boccoli, una delle partecipanti, ha raccontato l’esperienza vissuta all’interno del reality in un’intervista al Fatto Quotidiano, definendo l’atmosfera “una bolla surreale”. La notizia della chiusura è arrivata per i concorrenti in modo del tutto inaspettato: “Ci hanno chiamati in confessionale e portati in redazione. Abbiamo pensato subito che fosse successo qualcosa di grave”, ha dichiarato.
Brigitta Boccoli: ‘Ho preso 3 patate dalla dispensa prima di andar via’
Il racconto continua in modo quasi tragicomico: mentre gli autori spiegavano la chiusura del programma, i partecipanti assistevano all’elezione del nuovo Papa trasmessa in diretta televisiva. “Antonino era così felice che ha cominciato a dire parolacce per testare se le telecamere fossero davvero spente”, ha aggiunto con ironia la sorella Benedicta Boccoli, che ha raccontato l’accaduto anche in una diretta Instagram, svelando di aver “rubato tre patate dalla dispensa” prima di lasciare la casa perché aveva il frigorifero vuoto.
La brusca chiusura di The Couple è stata letta da molti come un segnale chiaro: Mediaset vuole alzare l’asticella qualitativa dei suoi programmi e non intende più tollerare prodotti percepiti come deboli o privi di identità. Una scelta che, seppur sofferta, potrebbe aprire la strada a un nuovo corso nella programmazione di intrattenimento della rete.