Un’impresa che sa di riscatto per Giovanni Stroppa e per la Cremonese
Dopo due anni di assenza, la Cremonese è ufficialmente tornata in Serie A. Il traguardo è arrivato al termine di una stagione turbolenta ma straordinariamente intensa, conclusasi con la vittoria per 3-2 in casa dello Spezia nella finale di ritorno dei playoff. Una promozione sofferta, desiderata e costruita giorno dopo giorno, anche nei momenti più difficili.
Per Giovanni Stroppa, tecnico lodigiano, è la rivincita personale dopo un esonero temporaneo e tante critiche. Per il presidente Giovanni Arvedi, è la conferma di un progetto tecnico e societario solido, che ha saputo reggere alle tempeste e ottenere risultati concreti: una promozione, una semifinale di Coppa Italia, e due finali playoff in appena quattro stagioni.
L’andata, il ritorno e una festa che coinvolge tutta Cremona
Lo 0-0 dell’andata allo Zini lasciava tutto aperto, ma lo Spezia aveva dalla sua il vantaggio del doppio risultato e il fattore campo. Eppure, è stata la Cremonese a emergere con una prestazione di grande cuore e concretezza. Dopo una gara combattutissima al Picco, i grigiorossi hanno conquistato la promozione grazie ai gol di De Luca (doppietta) e Vazquez, gestendo il vantaggio nonostante un finale incandescente.
Appena il fischio finale ha decretato la vittoria, a Cremona è scoppiata una festa lunga tutta la notte: torce, fumogeni, caroselli e bandiere hanno colorato la città. Un trionfo che premia la passione della tifoseria e l’ambizione della società.
Una stagione cominciata in salita
L’obiettivo iniziale era la promozione diretta, ma la partenza è stata tutt’altro che semplice. Il ko all’esordio contro il Cosenza dell’ex Alvini ha aperto una crisi tecnica e mentale. La squadra sembrava ancora scossa dalla delusione playoff dell’anno precedente.
La risposta è arrivata con il clamoroso 4-0 rifilato al Sassuolo a fine agosto, ma la tanto attesa continuità non si è mai realmente concretizzata. La sconfitta nel derby contro il Brescia e il pareggio amaro col Bari hanno sancito l’esonero di Stroppa. Al suo posto è subentrato Eugenio Corini, con l’obiettivo di dare una scossa.
La parentesi Corini e il ritorno di Stroppa
Il passaggio a una difesa a quattro sembrava portare frutti: 7 punti nelle prime tre uscite. Ma le sconfitte pesanti contro Pisa e Mantova hanno fatto tornare la società sui propri passi. Stroppa è stato richiamato, ma il rientro non è stato semplice.
«Mi manca un mese di lavoro», diceva spesso il tecnico, che ha dovuto ricostruire fiducia e ritmo. Il colpo dell’estate, Vandeputte, ha faticato a trovare la sua dimensione. Eppure, con pazienza e determinazione, la squadra ha ricominciato a crescere.
Una Cremonese resiliente: la svolta in primavera
Il girone di ritorno è stato un’altalena, con sconfitte come quella di Salerno, dove Christensen parò l’impossibile, e il pareggio di Carrara (2-2) che però cambiò tutto. Stroppa, infuriato, tuonò: “Rimetterò in sesto questo gruppo”. E così fu.
Da quel momento, la Cremonese ha messo insieme dieci risultati utili consecutivi, con rimonte epiche come quella a Palermo (da 0-2 a 3-2) e contro il Cittadella (da 0-2 a 2-2). Una squadra trasformata, più solida e consapevole.
Il quarto posto, mantenuto con regolarità, ha permesso ai grigiorossi di affrontare i playoff con lucidità. La semifinale è stata superata con autorità, e la finale con lo Spezia è stata la ciliegina sulla torta.
Giovanni Stroppa: “Una stagione da ricordare”
Ai microfoni di DAZN, un emozionato Stroppa ha raccontato la sua rivincita:
“Sembrava chiusa a dieci minuti dalla fine, abbiamo rischiato di comprometterla. Ma con le unghie, la caparbietà e la qualità del gioco ce la siamo portata a casa. Questo gruppo meritava la promozione.”
Il tecnico ha poi aggiunto:
“Mi era stato tolto il gruppo quando eravamo a -5 dalla Serie A, siamo finiti a -12 e per fortuna si sono accorti che funzionava meglio prima. Non ci siamo mai disuniti. Abbiamo preparato tutto bene, nonostante le defezioni. Ho detto a De Luca che era la sua serata, e ne ha fatti due!”
Una società in crescita: Cremonese, esempio di progettualità
Il merito della promozione non è solo di Stroppa. Il direttore sportivo Simone Giacchetta ha lavorato con lucidità, ridimensionando gli obiettivi quando necessario e sostenendo il tecnico nel momento più delicato.
Negli ultimi quattro anni, la Cremonese ha dimostrato una capacità gestionale e una visione a lungo termine. Investimenti mirati, programmazione e continuità tecnica hanno portato risultati tangibili.
Ora la Serie A: il futuro comincia oggi
Il prossimo passo sarà costruire una squadra all’altezza della massima serie. Il mercato estivo si preannuncia strategico: serviranno rinforzi, ma anche conferme. Stroppa, con la promozione in tasca e una città al suo fianco, potrà lavorare con serenità.
Intanto, è il momento della festa. Cremona può tornare a respirare aria di Serie A, con la consapevolezza di averlo meritato. E questa volta, il sapore è ancora più dolce.