La Salernitana ritrova i suoi tifosi, ma non il gol: il pari al Francioni basta per la vetta
La Salernitana ritrova i suoi tifosi in trasferta – oltre 2500 cuori granata al “Francioni” – dopo il lungo stop (140 giorni) imposto per quanto accaduto all’Arechi nel playout con la Sampdoria. Prima dell’inizio della contesa un minuto di silenzio per ricordare Carlo Ricchetti, scomparso prematuramente in settimana.
I granata regalano un tempo
È una partita dai due volti, con un primo tempo spento, impalpabile, quasi condizionato dal peso dell’attesa e dell’emozione, e una ripresa molto più viva, dove la Salernitana costruisce, spreca, reagisce e – almeno a tratti – torna somigliante a sé stessa.
Il primo tempo è quanto di più lontano dalle ambizioni di una capolista: lento, prevedibile, povero di idee e personalità. Tascone sbaglia molto, Varone fatica a dettare i tempi, gli esterni restano bassi e nessuno ha la forza di prendersi il pallone e rialzare il ritmo. Il Latina aspetta, chiude e prova a colpire in transizione, sfiorando il vantaggio con Ciko. Raffaele prova anche a cambiare modulo e ad invertire gli esterni ma poco cambia. Lo 0-0 dell’intervallo è quasi una concessione.
Ferrari spreca nella ripresa, l’arbitro fa discutere
La scossa arriva dagli spogliatoi. Dentro Di Vico, 18 anni e un coraggio da veterano. Cambia ritmo, cambia cattiveria, cambia persino l’inerzia della partita. Al 6’ la chance che fa urlare di rabbia l’intero settore ospiti: cross perfetto di Tascone, Ferrari solo a due passi schiaccia fuori di testa. È l’occasione più grande del match, ed è la fotografia della serata: la Salernitana crea, ma non punge. Un paio di iniziative di Achik e Villa accendono il gioco sugli esterni, Tascone cresce, ma serve più lucidità negli ultimi sedici metri.
Il Latina resiste, ringrazia la sua difesa ordinata e un Mastrantonio attento. La Salernitana spinge ma non sfonda, e il cambio degli attaccanti nel finale non cambia l’esito. Il triplice fischio di un incerto Ramondino (incredibile il giallo a Quirini dopo la revisione al Var) di Palermo lascia in eredità un punto che pesa poco sul morale ma tanto sulla classifica: i granata restano primi, con un punto di vantaggio sul Catania, aspettando il posticipo del 10 novembre contro il Crotone in notturna.
Ora il posticipo con il Crotone
La trasferta di Latina non regala gol, ma consegna una certezza: il calore della gente è tornato. Ora serve che torni anche la Salernitana migliore. Lo 0-0 di Latina vale comunque un punto pesante: la squadra di Raffaele resta prima in classifica nel girone C di serie C, con un punto sul Catania, in attesa del posticipo di lunedì 10 novembre contro il Crotone (RaiSport, Sky) con calcio d’inizio alle 20:30.
Primo tempo da dimenticare, ripresa di carattere. Esordio in campionato per il classe 2006 Di Vico, subito decisivo nel cambiare ritmo e idee. Grida vendetta il gol sbagliato da Ferrari a inizio secondo tempo: colpo di testa a due passi dalla porta, fuori.
Pagelle Salernitana: Varone spreca la chance, Liguori anonimo, Ferraris fatica a ritrovarsi
Donnarumma 6,5
Sicuro tra i pali, soprattutto quando deve volare sulla punizione velenosa di Quieto. Trasmette calma. Sempre attento, mai spettacolare ma efficace.
Matino 6,5
Attento, senza strafare. Qualche errore in appoggio, ma copre bene la profondità. Ordinario ma solido.
Golemic 6,5
Guida la linea difensiva senza sbavature. Nessun rischio, nessuna brillantezza. Gara pulita.
Anastasio 6,5
Prestazione intelligente. Bravo a leggere l’errore di Tascone nel primo tempo salvando su Ciko. Poco appariscente, molto concreto.
Esterni e mediani
Achik 5,5
Si vede soltanto al 42’ del primo tempo con un tiro largo. Poco coraggio, poca spinta. Esce nella ripresa.
Tascone 6,5
Primo tempo disastroso (errore sanguinoso al 17’), ma cresce tantissimo nella ripresa. Cross perfetto per Ferrari (sbagliato), pressing alto, voglia. Meglio dopo l’intervallo.
Varone 5
Lento, impacciato, non riesce a prendersi il centrocampo. Raffaele lo toglie all’intervallo.
Villa 6
Tanta corsa e qualche buona giocata: suo l’assist per Ferrari al 49′, suo il tentativo in rovesciata. Mezzo voto in più per l’intensità.
Trequarti e attacco
Liguori 5
Non entra mai in partita. Nessun dribbling, nessuna scintilla. Fuori all’intervallo.
Ferraris 5,5
Si muove bene tra le linee, sfiora il gol di testa al 15’ st. Meno preciso dopo, ma tra i pochi a provarci. Dal cambio di modulo e ruolo fatica a ritrovarsi.
Inglese 5
Generoso ma isolato. Combatte, fa a sportellate, ma non riesce mai a rendersi davvero pericoloso. Si spegne del tutto nella ripresa.
Subentrati
Di Vico 7 (il migliore)
Classe 2006, esordio in campionato e personalità da veterano. Entra, accende il gioco, verticalizza, crea la prima vera palla gol (per Ferrari). Il futuro ha un nome.
Ferrari 5
Ha sulla testa il match-ball al 6’ st e lo spedisce fuori da due passi. Poi si divora un’altra occasione al 49’. Per generosità ci sarebbe la sufficienza, per lucidità no.
Quirini 6
Spinge con energia, un po’ irruento (ammonito), ma entra con la testa giusta. Incassa un immeritato giallo dopo revisione.
Knezovic 6
Subito un tiro da lontano, cerca di dare geometria. Si prende anche un giallo. Utile.






