Plizzari sommerso dai compagni di squadra dopo aver respinto la conclusione di Donnarumma e regalato la serie B a PescaraPlizzari sommerso dai compagni di squadra dopo aver respinto la conclusione di Donnarumma e regalato la serie B a Pescara

Il portiere para tutto, si infortuna, resta in campo e respinge tre rigori

Un’intera città è esplosa di gioia, mentre un uomo – solo, stoico, fragile e gigante insieme – ha alzato le braccia al cielo con le lacrime agli occhi. Alessandro Plizzari, portiere cresciuto nel vivaio del Milan, è diventato l’eroe di una notte irripetibile, parando tre rigori, nonostante l’infortunio nel secondo tempo supplementare, e regalando al Pescara una promozione in Serie B che sa di miracolo. Il tutto al termine di una finale tesa, ruvida, epica, giocata con l’anima da una squadra rimasta in dieci uomini per oltre 70 minuti.


Una partita da battaglia: il racconto dei 120 minuti

Davanti a 19.414 spettatori accorsi all’Adriatico, con in tribuna anche l’illustre ex Marco Verratti, la gara si è subito messa in salita per gli abruzzesi. La Ternana, chiamata a ribaltare l’1-0 dell’andata, ha iniziato all’arrembaggio. Plizzari, già protagonista nei primi 45 minuti, ha tenuto a galla il Pescara con una serie di interventi prodigiosi: pugni su Aloi (13’), parata su Donati (21’), e un tris di salvataggi in rapida successione tra il 30’ e il 32’ su Curcio, Martella, Capuano e Casasola.

Al rientro dagli spogliatoi, la svolta. Al 61’ il Pescara resta in dieci uomini: Dagasso viene espulso per un intervento giudicato violento. La Ternana fiuta il sangue e passa al 76’: De Boer trova l’angolino da fuori area, con un destro preciso che trafigge persino un Plizzari in stato di grazia.

L’1-0 porta la sfida ai supplementari. Qui, ancora Plizzari: al 2’ del primo tempo supplementare si allunga e dice no a Damiani, salvando per l’ennesima volta i suoi. Gli umbri dominano il possesso, ma il Pescara si chiude con coraggio e resiste fino ai rigori.


Ai rigori è solo Plizzari: tre parate e l’Adriatico esplode

Dal dischetto, il Pescara va con Tonin, Moruzzi e De Marco, tutti a segno. La Ternana sbaglia con Ferrante, Casasola e Donnarumma: tutti e tre i tentativi respinti da Plizzari, che nel frattempo stringeva i denti per un infortunio muscolare rimediato nel secondo tempo supplementare.

Tre parate su quattro rigori, con un problema fisico evidente. Un’impresa che diventa leggenda sportiva.

Al termine della lotteria, l’Adriatico esplode: il Pescara torna in Serie B insieme a Padova, Virtus Entella e Avellino. Plizzari si accascia al suolo, poi tra le lacrime confessa ai microfoni:

“Non so nemmeno come ho fatto. Non so che dire. Per me significa tanto, perché questa piazza mi ha dato modo di rinascere. Ho cercato di non mollare, qui si è creato un gruppo raro. Non riesco ancora a realizzare cosa è successo.” – ha detto il portiere che dopo l’infortunio nel secondo tempo supplementare sembrava destinato a uscire ma ha deciso di stringere i denti per non lasciare la squadra in nove (in porta doveva andare un calciatore di movimento per le sostituzioni esaurite).


Lo sfogo di Baldini: “Vittoria contro i lestofanti del calcio”

Accanto al portiere, il tecnico Silvio Baldini si lascia andare. È un fiume in piena. Alterna elogi, denunce, ricordi personali e accuse dure. Comincia con la Ternana:

“Onore a loro, sono una grande squadra. Ma il destino premia sempre chi mette il cuore.”

Poi attacca il sistema:

“So cosa hanno fatto questi ragazzi per migliorarsi. Sono stati spesso derisi da lestofanti che circondano il calcio. Il presidente è stato contestato tutto l’anno, ma è un grande dirigente. Molti volevano che cambiasse strada, ma lui ha tenuto duro.”

Il bersaglio diventa anche il direttore sportivo:

“Ringrazio il ds Foggia. É stato un grande calciatore ma viene da un’infanzia non facile ed ha fatto crescere tutti perché sa cosa vuol dire soffrire.”

E infine, lo sfogo personale:

“Grazie anche a chi diceva al presidente che ero una testa di cazzo. Queste persone rappresentano il male del calcio. Se l’Italia perde 3-0 con la Norvegia, non è colpa di Spalletti, Conte o Lippi… è perché c’è una generazione che non sa più cosa sia la bandiera. Se i dirigenti non lo capiscono, continueranno a vincere i lestofanti.”

Plizzari festeggia con lo spumante a fine partita
Plizzari festeggia con lo spumante a fine partita

Pagelle: Plizzari da 9, Baldini da 7, Ternana generosa ma sprecona

PESCARA
Plizzari 9; Pierozzi 6.5, Letizia 6.5, Lancini 6 (Pellacani sv; Lonardi 6.5), Moruzzi 6.5; Meazzi 6.5 (De Marco 6), Kraja 7, Dagasso 5.5; Bentivegna 7 (Valzania 6), Ferraris 6 (Arena 6), Cangiano 6 (Tonin 6).
All. Baldini 7

TERNANA
Vannucchi 6; Martella 6.5, Capuano 7, Maestrelli 6 (Damiani 6); Casasola 6, Aloi 6.5 (De Boer 7), Donati 6.5, Tito 6.5 (Donnarumma 5.5); Curcio 6.5 (Ciammaglichella 6.5), Cianci 6 (Ferrante 6), Cicerelli 6.5.
All. Liverani 7

Arbitro: Calzavara di Varese 6.5
Spettatori: circa 20.000
Note disciplinari: Espulsi Dagasso (16’st) e Mattia Baldini (18’sts). Ammoniti Cianci, Lancini, Lonardi, Ciammaglichella, Valzania, Pierozzi.
Angoli: 6-2 per la Ternana.


Epilogo: tra gloria, sudore e verità

Il Pescara torna in Serie B, ma lo fa dalla porta secondaria e con la testa alta. Ha resistito all’inferiorità numerica, ha contenuto una squadra più tecnica e più fresca, e ha vinto grazie al cuore, alla fede e al suo portiere.

Nel giorno della gloria, però, Baldini ha fatto molto di più che festeggiare: ha squarciato il velo su un calcio malato, restituendo dignità a chi lotta ogni giorno in silenzio. E in fondo, la promozione del Pescara è anche la rivincita di tutti loro.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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