Enrico VarrialeEnrico Varriale

Perché la Rai ha licenziato Enrico Varriale

Dopo mesi di sospensione cautelare, è arrivata la decisione definitiva: Enrico Varriale non fa più parte di Rai Sport.
La comunicazione è stata diffusa dal direttore Paolo Petrecca con una mail indirizzata a tutta la redazione.

La motivazione ufficiale è quella della risoluzione per giusta causa, legata alla condanna in primo grado inflitta al giornalista lo scorso giugno: 10 mesi di reclusione, pena sospesa, per stalking e lesioni ai danni dell’ex compagna.

Durante il processo, Varriale aveva ammesso di averle dato uno schiaffo, definendolo “l’errore più grande della mia vita”. Ma dagli atti sono emersi anche pedinamenti, scenate di gelosia, minacce e violenze fisiche.
Il giudice ha disposto anche un percorso di recupero presso enti o associazioni rivolti a uomini maltrattanti.


Quali sono le accuse e cosa ha deciso il tribunale?

Il procedimento a carico di Varriale ha avuto una lunga gestazione. L’ex volto di Rai Sport era già stato sospeso dal servizio nel 2021, pur continuando a percepire regolarmente lo stipendio. Un anno fa aveva intentato causa all’azienda denunciando di essere stato “demansionato”.

Il tribunale di Roma lo ha però condannato a 10 mesi, riconoscendolo colpevole di stalking e lesioni nei confronti della ex. Il pubblico ministero aveva chiesto 2 anni di carcere.
Il giudice ha comunque disposto una pena più lieve, con sospensione condizionale, imponendo a Varriale un percorso rieducativo.

“È la tipica vicenda – ha sottolineato il pm in aula – in cui una delle due parti vuole chiudere una relazione e l’altra non si rassegna, arrivando a comportamenti esasperanti”.


Un carattere fumantino: dalle liti con allenatori ai presidenti di Serie A

Al di là della vicenda giudiziaria, Enrico Varriale è sempre stato conosciuto come uno dei volti più polemici e irrequieti del giornalismo sportivo italiano.

Fin dagli anni ’90 le sue domande taglienti e i toni accesi lo hanno portato a scontrarsi con allenatori e dirigenti.
Celebre il battibecco del 1997 con Cesare Maldini, all’epoca ct della Nazionale, che lo soprannominò con ironia “bassottino”.

Nel 2002, Carlo Mazzone, allora tecnico del Bologna, irritato per le sue osservazioni, gli disse davanti alle telecamere: “Guarda che ho saputo che sei stato messo fuori dalla Rai”.
Non mancò nemmeno lo scontro con un insospettabile come Dino Zoff, che dopo la qualificazione a Euro 2000 non gradì le critiche al gioco della Nazionale.


Le liti più celebri: Mourinho, Malesani, Preziosi e Lotito

Il suo carattere diretto non ha risparmiato neppure i campioni internazionali. Con José Mourinho arrivò allo scontro frontale: l’allenatore portoghese lasciò un collegamento in diretta dopo essere stato paragonato a Mancini.

Con Alberto Malesani, all’epoca tecnico del Siena, Varriale arrivò addirittura a “licenziarlo in diretta”, citando presunti malumori della società.

Nemmeno i presidenti riuscivano a sfuggire al suo piglio polemico.

  • Enrico Preziosi gli rispose: “Non accetto lezioni da lei, sempre polemico, eh?”.
  • Claudio Lotito, irritato dal suo invito a “fare in fretta” in una conference call, replicò: “Io sono presidente, non un dipendente. Non può chiedermi una risposta breve”.

Una carriera tra luci e ombre

Nonostante le polemiche, Enrico Varriale ha avuto una lunga carriera in Rai, dove ha condotto programmi di punta come 90° minuto, La Domenica Sportiva e numerosi talk calcistici.
Il suo stile diretto divideva.

La sua parabola professionale si è però interrotta bruscamente con le vicende giudiziarie. Con il licenziamento deciso in queste ore, si chiude ufficialmente il capitolo del giornalista in Rai, dopo decenni di presenza fissa nel panorama sportivo televisivo.


Cosa succederà ora?

Il futuro di Varriale resta incerto. Dal punto di vista giudiziario dovrà affrontare il processo d’appello, mentre sul piano lavorativo la rottura con la Rai appare definitiva.
Difficile immaginare un suo rientro immediato in TV, anche alla luce della condanna e della scelta di Viale Mazzini di interrompere ogni rapporto.

Il caso, intanto, continua a far discutere: c’è chi sottolinea il valore della linea dura della Rai davanti a episodi di violenza, e chi invece ricorda che Varriale, con tutti i suoi limiti, ha rappresentato per anni un volto familiare per milioni di telespettatori.

Di Renato Valdescala

Esperienza nello sport e nella cronaca locale con quotidiani salernitani dal 1990. Con il tempo si è dedicato alla cronaca estera analizzando i fatti di maggiore rilievo con spirito critico e irriverente. Si occupa anche di approfondimenti di cronaca nazionale.

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