Enrico LucheriniEnrico Lucherini

Enrico Lucherini avrebbe compiuto tra pochi giorni 93 anni

Si è spento oggi a Roma, nella sua casa ai Parioli, Enrico Lucherini, il più celebre press agent italiano. Avrebbe compiuto 93 anni l’8 agosto. A darne notizia è Gianluca Pignatelli, suo allievo e socio, visibilmente commosso: «Ci ha lasciati nel sonno, circondato dagli affetti più cari».

Inventore di uno stile unico, la Lucherinata

Pioniere della comunicazione nel cinema, Lucherini ha inventato una professione: quella dell’addetto stampa delle star. Con uno stile personalissimo – così iconico da coniare il termine “Lucherinata” – ha rivoluzionato il modo di promuovere film e personaggi.

Il suo primo film fu Notte brava di Mauro Bolognini nel 1958. Da lì, un crescendo continuo: Fellini, Visconti, Risi, e attrici come Sophia Loren, Claudia Cardinale, Valeria Marini. Era lui a consigliare le foto, a creare leggende (vere o false), a gestire il clamore mediatico.

L’uomo dietro la Dolce Vita

Fu lui a suggerire a Fellini la scena della Fontana di Trevi con Anita Ekberg, lui a lanciare lo scandalo dello spogliarello di Aiché Nanà. Conosceva il valore dell’immagine prima ancora che diventasse un mantra: «Se non sei sui giornali, non esisti».

Tra le sue imprese: la love story inventata tra Florinda Bolkan e Richard Burton, la parrucca incendiata di Sandra Milo, i finti ciliegi giapponesi per Il giardino dei ciliegi di Visconti. E ancora: «Per lanciare La ciociara, Loren voleva sembrare materna: posava con ogni donna che avesse un bambino».

Da figlio di primario a ribelle dell’immagine

Figlio del medico Tommaso e di Maria Giuseppina, Lucherini doveva diventare un rispettabile professionista. Si iscrisse a medicina per volontà dei genitori, ma la recitazione prima e il mondo del cinema poi lo conquistarono per sempre.

Negli anni Cinquanta entrò nella Compagnia dei Giovani accanto a Rossella Falk e Romolo Valli. Poi la svolta definitiva, anche grazie a Sophia Loren, che lo convinse a passare alla promozione cinematografica. Da lì, Lucherini non si fermò più: agenzie, eventi, scandali e copertine per oltre 50 anni.

Una stagione irripetibile

Per Lucherini, la Dolce Vita non si poteva replicare: «Oggi fa notizia un attore in canottiera che mangia il gelato a Ponza. Non è più lo stesso Paese». Eppure, grazie a lui, quel mondo ha lasciato un segno eterno nel cinema italiano.

Con la sua morte, si chiude un’epoca. Ma resta il mito. E la lezione: per diventare immortali, a volte basta una buona bugia e un colpo di genio.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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