La finale: Alcaraz domina con servizio super e colpi da urlo
Carlos Alcaraz torna re di New York tre anni dopo. Lo spagnolo, 22 anni, ha vinto la finale degli US Open 2025 battendo in quattro set Jannik Sinner (6-2, 3-6, 6-1, 6-4 in due ore e 43 minuti) e si è ripreso il numero uno del ranking mondiale, scavalcando l’altoatesino dopo 65 settimane di leadership consecutiva.
La partita ha offerto momenti di tennis spettacolare, ma ha anche mostrato la netta supremazia di Alcaraz in serata: il servizio impeccabile, la varietà di colpi e una condizione atletica straripante hanno fatto la differenza. Per Sinner, invece, qualche passaggio a vuoto con il servizio e un avversario praticamente perfetto hanno reso impossibile il ribaltone.
Un match dal doppio volto
Il primo set ha visto un Sinner insolitamente contratto, incapace di trovare ritmo e continuità. Alcaraz ha dominato con potenza e precisione, chiudendo 6-2 in poco più di un’ora.
Nel secondo set l’azzurro ha ritrovato la sua solidità, strappando un parziale che sembrava poter cambiare l’inerzia (3-6). Ma è stato un fuoco di paglia: lo spagnolo ha reagito immediatamente, alzando il livello e concedendo poco o nulla. Con un devastante 6-1 nel terzo set e un quarto set gestito con freddezza (6-4), Alcaraz ha chiuso la pratica e conquistato il suo secondo titolo a Flushing Meadows.
Sinner: “Ho dato tutto, torno a casa orgoglioso”
Nonostante la delusione, Sinner ha mostrato grande sportività durante la premiazione:
«Godetevi questo grande momento, Carlos ha giocato meglio di me. Io ho dato tutto, più di così non potevo fare. Ringrazio il mio team, la mia famiglia che mi ha seguito da casa e tutti quelli che hanno reso questa stagione speciale. Sono state tre settimane intense, tornerò più forte l’anno prossimo».
Il 23enne italiano ha poi rivolto parole di gratitudine al pubblico newyorkese: «Vedere uno stadio pieno non solo per le finali ma anche nei primi turni rende questo posto davvero speciale. Non vedo l’ora di tornare qui».
Alcaraz: “Ormai ti vedo più della tua famiglia”
Lo spagnolo, al termine della partita, ha scherzato con l’amico-rivale Sinner: «Ormai ti vedo più della tua famiglia. Mi piace come cerchi sempre di migliorarti, hai fatto una grande stagione».
Alcaraz ha dedicato la vittoria al suo team e alla famiglia, sottolineando il lavoro fatto nelle ultime settimane: «Abbiamo faticato tanto, ma i risultati arrivano. New York per me è speciale».
Donald Trump in tribuna tra applausi e fischi
La finale non è stata solo tennis. A rubare parte della scena è stata la presenza del presidente americano Donald Trump, primo capo di Stato in carica dai tempi di Bill Clinton ad assistere a una finale degli US Open.
All’Arthur Ashe Stadium, i suoi ingressi sono stati accolti da un misto di applausi e fischi. Secondo i media americani, la USTA avrebbe chiesto alle emittenti televisive di evitare riprese di eventuali proteste politiche. Trump, accompagnato da alcuni membri della sua amministrazione e accolto dal CEO di Rolex Jean-Frederic Dufour, ha seguito la partita senza commenti sui social, scelta insolita per lui.
Una rivalità destinata a segnare un’epoca
Con questa vittoria, Alcaraz conquista il suo sesto Slam in carriera e rafforza una rivalità con Sinner che ormai appassiona milioni di tifosi in tutto il mondo. Dopo la terza finale Slam consecutiva, l’azzurro conferma di essere stabilmente tra i grandi del tennis.