Orrore a Graz, 10 morti in una sparatoria in una scuolaOrrore a Graz, 10 morti in una sparatoria in una scuola

Il 22enne ha aperto il fuoco in due aule, tra le vittime studenti, un’insegnante e lo stesso aggressore: Austria sotto shock

L’inferno si consuma la mattina di martedì 10 giugno poco prima delle 10:00. Graz, in Austria, piomba nel terrore e piange giovani vittime. Una sparatoria all’interno della scuola Borg Dreierschützengasse, nel quartiere di Lend, ha lasciato un bilancio drammatico: dieci morti, tra cui otto studenti, un’insegnante e l’attentatore stesso, un ex studente di 22 anni. Altri 30 sono i feriti, almeno quattro dei quali versano in condizioni critiche.

Una strage in due aule: le dinamiche del massacro

Secondo quanto riportato dal quotidiano austriaco Krone Zeitung e confermato dalle autorità locali, il giovane si sarebbe introdotto nell’istituto armato di una pistola e un fucile da caccia, entrambi detenuti legalmente. Il bersaglio del suo gesto sarebbero state due aule precise, una delle quali sarebbe stata la sua ex classe.

Ha fatto fuoco all’interno di entrambe le stanze, colpendo a morte allievi e insegnanti. Alcune vittime sarebbero state colpite alla testa, altre mentre tentavano di fuggire. Una docente è stata trovata senza vita all’esterno dell’edificio, probabilmente raggiunta da un colpo mentre cercava di mettere in salvo gli studenti.

Dopo aver compiuto il massacro, l’aggressore si è rifugiato in uno dei bagni della scuola, dove si è tolto la vita sparandosi, proprio mentre gli uomini del reparto speciale Cobra facevano irruzione nell’edificio.


L’identikit dell’assalitore: ‘Era stato vittima di bullismo

Le prime indagini rivelano che l’aggressore era un ex studente dell’istituto, espulso o ritirato qualche anno prima. Aveva 22 anni, possedeva legalmente le due armi da fuoco e, secondo fonti investigative, soffriva da tempo di disturbi legati a episodi di bullismo subiti durante la frequenza scolastica. Un dettaglio inquietante che gli inquirenti stanno analizzando a fondo, per ricostruire le motivazioni dietro un gesto così estremo.

Una tragedia nazionale che ha profondamente sconvolto il nostro Paese”, ha dichiarato con dolore il cancelliere austriaco Christian Stocker, esprimendo cordoglio alle famiglie delle vittime e ringraziando i soccorritori per il pronto intervento. “Ora è il momento della solidarietà e dell’umanità”, ha aggiunto.


Una mattina di terrore a Graz: l’evacuazione e i soccorsi

Appena si sono udite le prime esplosioni, è scattato il protocollo d’emergenza. L’intera zona della Dreierschützengasse è stata transennata e la popolazione invitata a evitare l’area. Centinaia di persone, tra studenti, docenti e famiglie, sono state evacuate e accolte in due centri di assistenza psicologica allestiti in emergenza dalle autorità.

Intorno a mezzogiorno, la polizia ha definito la situazione “sicura” per la popolazione. Tuttavia, la ferita aperta in Austria è profonda, come testimoniano le dichiarazioni pubbliche e le numerose veglie spontanee organizzate nelle piazze di Graz.


Le vittime: quattro ragazze di quinta, tre studenti più giovani e un’insegnante

Dalle prime ricostruzioni, quattro delle vittime sono ragazze di una classe di quinta, poco più che adolescenti. Gli altri studenti colpiti appartenevano a una terza media. L’insegnante deceduta sarebbe stata uccisa nel cortile della scuola, mentre cercava di fuggire o di proteggere i suoi studenti. Un’altra vittima, inizialmente sopravvissuta, è morta poche ore dopo in ospedale.


Le reazioni: il cordoglio dell’Europa e della società civile

Il dolore ha attraversato immediatamente i confini nazionali. L’Alta rappresentante dell’UE, Kaja Kallas, ha scritto su X: “Ogni bambino dovrebbe sentirsi al sicuro a scuola e poter imparare senza paura e violenza”. Anche Paula Pinho, portavoce capo della Commissione europea, ha espresso “le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e all’intera città di Graz”.

Tra i residenti, lo shock è ancora palpabile. “Conosco bambini che frequentano quella scuola, vivo qui davanti. È come un film dell’orrore”, ha raccontato Mark Nolden, un altro giovane 22enne, testimone indiretto della tragedia, al giornale Steirerkrone Zeitung.

Di Renato Valdescala

Esperienza nello sport e nella cronaca locale con quotidiani salernitani dal 1990. Con il tempo si è dedicato alla cronaca estera analizzando i fatti di maggiore rilievo con spirito critico e irriverente. Si occupa anche di approfondimenti di cronaca nazionale.

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