Il 22enne ha aperto il fuoco in due aule, tra le vittime studenti, un’insegnante e lo stesso aggressore: Austria sotto shock
L’inferno si consuma la mattina di martedì 10 giugno poco prima delle 10:00. Graz, in Austria, piomba nel terrore e piange giovani vittime. Una sparatoria all’interno della scuola Borg Dreierschützengasse, nel quartiere di Lend, ha lasciato un bilancio drammatico: dieci morti, tra cui otto studenti, un’insegnante e l’attentatore stesso, un ex studente di 22 anni. Altri 30 sono i feriti, almeno quattro dei quali versano in condizioni critiche.
Shocking 10 people which includes students and teachers are believed to have been killed in a school shooting in the southern Austrian city of Graz#school #firing #Australia pic.twitter.com/WcmLBZrRpS
— Ajay Jandyal (@ajayjandyal) June 10, 2025
Una strage in due aule: le dinamiche del massacro
Secondo quanto riportato dal quotidiano austriaco Krone Zeitung e confermato dalle autorità locali, il giovane si sarebbe introdotto nell’istituto armato di una pistola e un fucile da caccia, entrambi detenuti legalmente. Il bersaglio del suo gesto sarebbero state due aule precise, una delle quali sarebbe stata la sua ex classe.
Ha fatto fuoco all’interno di entrambe le stanze, colpendo a morte allievi e insegnanti. Alcune vittime sarebbero state colpite alla testa, altre mentre tentavano di fuggire. Una docente è stata trovata senza vita all’esterno dell’edificio, probabilmente raggiunta da un colpo mentre cercava di mettere in salvo gli studenti.
Dopo aver compiuto il massacro, l’aggressore si è rifugiato in uno dei bagni della scuola, dove si è tolto la vita sparandosi, proprio mentre gli uomini del reparto speciale Cobra facevano irruzione nell’edificio.
L’identikit dell’assalitore: ‘Era stato vittima di bullismo‘
Le prime indagini rivelano che l’aggressore era un ex studente dell’istituto, espulso o ritirato qualche anno prima. Aveva 22 anni, possedeva legalmente le due armi da fuoco e, secondo fonti investigative, soffriva da tempo di disturbi legati a episodi di bullismo subiti durante la frequenza scolastica. Un dettaglio inquietante che gli inquirenti stanno analizzando a fondo, per ricostruire le motivazioni dietro un gesto così estremo.
“Una tragedia nazionale che ha profondamente sconvolto il nostro Paese”, ha dichiarato con dolore il cancelliere austriaco Christian Stocker, esprimendo cordoglio alle famiglie delle vittime e ringraziando i soccorritori per il pronto intervento. “Ora è il momento della solidarietà e dell’umanità”, ha aggiunto.
Una mattina di terrore a Graz: l’evacuazione e i soccorsi
Appena si sono udite le prime esplosioni, è scattato il protocollo d’emergenza. L’intera zona della Dreierschützengasse è stata transennata e la popolazione invitata a evitare l’area. Centinaia di persone, tra studenti, docenti e famiglie, sono state evacuate e accolte in due centri di assistenza psicologica allestiti in emergenza dalle autorità.
Intorno a mezzogiorno, la polizia ha definito la situazione “sicura” per la popolazione. Tuttavia, la ferita aperta in Austria è profonda, come testimoniano le dichiarazioni pubbliche e le numerose veglie spontanee organizzate nelle piazze di Graz.
Fusillade dans une école de Graz, en Autriche : huit morts
— Loetitia Halàsz 🇭🇺✝️ ن (@LoetitiaH) June 10, 2025
Une fusillade a eu lieu mardi vers 10 h à l'école BORG, rue Dreierschützengasse, dans le quartier de Lend à Graz. Huit personnes ont été tuées et plus de dix blessés graves ont été recensés.
Le tireur, qui serait un… pic.twitter.com/fyh7bj63oa
Le vittime: quattro ragazze di quinta, tre studenti più giovani e un’insegnante
Dalle prime ricostruzioni, quattro delle vittime sono ragazze di una classe di quinta, poco più che adolescenti. Gli altri studenti colpiti appartenevano a una terza media. L’insegnante deceduta sarebbe stata uccisa nel cortile della scuola, mentre cercava di fuggire o di proteggere i suoi studenti. Un’altra vittima, inizialmente sopravvissuta, è morta poche ore dopo in ospedale.
Le reazioni: il cordoglio dell’Europa e della società civile
Il dolore ha attraversato immediatamente i confini nazionali. L’Alta rappresentante dell’UE, Kaja Kallas, ha scritto su X: “Ogni bambino dovrebbe sentirsi al sicuro a scuola e poter imparare senza paura e violenza”. Anche Paula Pinho, portavoce capo della Commissione europea, ha espresso “le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e all’intera città di Graz”.
Tra i residenti, lo shock è ancora palpabile. “Conosco bambini che frequentano quella scuola, vivo qui davanti. È come un film dell’orrore”, ha raccontato Mark Nolden, un altro giovane 22enne, testimone indiretto della tragedia, al giornale Steirerkrone Zeitung.
Video! Unvorstellbar:🚨So verlief die Evakuierung der Grazer Schüler
— AUF1 (@AUF1TV) June 10, 2025
Dramatische Szenen: Unter dem Schutz schwer bewaffneter Polizeikräfte wurden die Schüler aus ihren Klassenzimmern und der Schule evakuiert. Die Polizei hat inzwischen Entwarnung gegeben. Eltern dürfen nun zu… pic.twitter.com/35BufAkdTT