I resti del volo dell'AirIndia partito da Ahmedabad per LondraI resti del volo dell'AirIndia partito da Ahmedabad per Londra

Una tragedia sconvolge l’India e il mondo dell’aviazione civile: un Boeing 787 Dreamliner della compagnia Air India è precipitato poco dopo il decollo dall’aeroporto internazionale di Ahmedabad, nello stato indiano del Gujarat. Al momento si contano almeno 133 vittime.


Il disastro aereo: pochi minuti dopo il decollo

Il volo AI171 era decollato la mattina del 12 giugno dall’aeroporto Sardar Vallabhbhai Patel di Ahmedabad, diretto a Londra Gatwick, con a bordo 242 persone, tra passeggeri ed equipaggio. Solo pochi minuti dopo il decollo, il velivolo ha perso quota precipitando nei pressi della città di Meghani.

Secondo le prime informazioni, l’aereo si è schiantato su una zona residenziale adiacente all’aeroporto, colpendo in particolare un dormitorio per studenti del college medico BJ. Diversi giovani presenti nella struttura risultano feriti.


Le prime ipotesi sulle cause

La Direzione Generale dell’Aviazione Civile indiana (DGCA) ha confermato che i piloti avevano lanciato un segnale di emergenza pochi istanti prima dello schianto. Tuttavia, al momento non è ancora chiaro cosa abbia provocato la perdita di controllo dell’aereo.

L’autorità per l’aviazione ha avviato un’inchiesta approfondita, che includerà l’analisi delle scatole nere già recuperate. Nessuna ipotesi viene ancora esclusa: guasto tecnico, errore umano o altre cause accidentali.


Il velivolo: Boeing 787 Dreamliner sotto osservazione

Il Boeing 787-8 Dreamliner coinvolto nell’incidente rappresenta uno dei modelli più avanzati della flotta mondiale. È il primo grave incidente noto che coinvolge questo specifico modello da quando è entrato in servizio.

Il costruttore Boeing, in una nota ufficiale, ha dichiarato:
“Siamo al corrente delle notizie iniziali e stiamo lavorando per raccogliere ulteriori informazioni.”

Negli anni passati, la flotta dei 787 era già stata temporaneamente messa a terra per problemi legati alle batterie agli ioni di litio, ma in seguito alle modifiche tecniche il velivolo era tornato regolarmente operativo.


I soccorsi: mobilitazione immediata sul luogo dello schianto

La polizia e i servizi di emergenza sono intervenuti nel giro di pochi minuti. Più del 70% dell’area residenziale colpita è stata rapidamente evacuata. I soccorritori hanno lavorato incessantemente tra le macerie per cercare eventuali superstiti, ma il bilancio delle vittime resta tragicamente elevato.

Il Ministro dell’Aviazione Civile, Kinjarapu Ram Mohan Naidu, si è recato immediatamente sul luogo della sciagura, dichiarando che tutte le forze governative sono mobilitate per supportare le famiglie delle vittime e chiarire le dinamiche dell’incidente.


Air India: una compagnia in ripresa dopo anni difficili

L’incidente rappresenta un duro colpo per Air India, compagnia che solo recentemente aveva avviato un complesso processo di rilancio sotto la nuova proprietà del gruppo Tata, dopo decenni segnati da gestione statale e difficoltà operative.

John Strickland, analista aeronautico, ha commentato al Financial Times:
“Il Boeing 787 ha in generale un buon record di sicurezza in servizio, ma è troppo presto per speculare sulle cause dell’accaduto. Air India stava cercando di rilanciarsi, ma eventi come questo rappresentano sfide immense per qualsiasi compagnia aerea.”


Il dolore dei familiari e il cordoglio internazionale

Mentre proseguono le indagini, il dolore delle famiglie delle vittime attraversa l’India e il mondo. Molti passeggeri erano cittadini indiani diretti in Europa per motivi di studio, lavoro o ricongiungimenti familiari.

Numerosi messaggi di cordoglio sono giunti da autorità e leader internazionali. Il Premier indiano ha espresso profondo dolore per la tragedia, garantendo pieno sostegno alle famiglie colpite.


Un nuovo interrogativo sulla sicurezza aerea

Sebbene l’aviazione commerciale sia oggi uno dei mezzi di trasporto più sicuri, incidenti come quello avvenuto ad Ahmedabad richiamano l’attenzione sulla necessità costante di monitorare la sicurezza dei velivoli, la manutenzione e la preparazione degli equipaggi.

La comunità internazionale resta ora in attesa dei risultati ufficiali dell’inchiesta, nella speranza che si possa fare piena luce su quanto accaduto e scongiurare tragedie simili in futuro.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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