È emerso dai risultati degli esami tossicologici: Lerry Gnoli, 54 anni, era sotto l’effetto della cocaina quando ha travolto e ucciso Elisa Spadavecchia, 66 anni, su una spiaggia di Pinarella di Cervia. L’uomo era alla guida di una ruspa e, dopo l’incidente, ha allertato immediatamente i soccorsi. Purtroppo, per la donna non c’è stato nulla da fare.
Il precedente del 2022: un copione che si ripete
Le indagini hanno portato alla luce un tragico precedente: nel marzo 2022, Gnoli aveva già investito un uomo, Giuseppe Quercioli, 83 anni, noto volontario locale. Anche in quell’occasione, il 54enne era alla guida senza patente – che gli era stata revocata – ed era risultato positivo alla cocaina. L’arresto per omicidio stradale fu immediato.
Interrogatorio fiume in Procura: “Ha risposto a tutto”
Il 30 maggio Gnoli si è presentato in Procura a Ravenna, convocato dal sostituto procuratore Letizia Ciriello. Accompagnato dalla compagna, dal figlio e dal suo avvocato Vittorio Manes, ha affrontato un interrogatorio durato oltre quattro ore, durante il quale ha risposto a tutte le domande poste dagli inquirenti.
Il ruolo della tossicologia: quanto incide la cocaina sull’incidente
Gli esami hanno accertato la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue di Gnoli, ma non è ancora chiaro se l’assunzione sia avvenuta poco prima dell’incidente o in giorni precedenti. Sarà compito della magistratura stabilire se la droga abbia influito in modo diretto sulla dinamica del tragico evento.
Una tragedia che solleva domande sul sistema di controlli
Il caso solleva nuove preoccupazioni sul controllo dei mezzi d’opera in contesti pubblici come le spiagge, e soprattutto su come sia stato possibile che una persona con un passato così grave potesse trovarsi di nuovo alla guida. Le famiglie delle vittime e l’opinione pubblica chiedono risposte.