Il 14 dicembre 2021, Liliana Resinovich, 63 anni, ex dipendente regionale conosciuta come Lilly, scompare nel nulla. Dopo 22 giorni di ricerche serrate, il suo corpo viene ritrovato il 5 gennaio 2022 nel boschetto del parco di San Giovanni, sui colli di Trieste, in condizioni che lasciano spazio a molte domande. Rannicchiata in posizione fetale, avvolta in due sacchi della spazzatura, con altri sacchetti stretti al collo, la scena è macabra e surreale. Da subito si ipotizza un suicidio, ma il caso si complica.
I protagonisti di un triangolo sentimentale
La vicenda è segnata da un intreccio amoroso che si protrae da oltre quaranta anni. Liliana aveva un passato sentimentale con Claudio Sterpin, 82 anni, noto come “l’etiope di Trieste” per le sue imprese sportive, che ha continuato a frequentare anche dopo il suo matrimonio con Sebastiano Visintin, fotoreporter in pensione e ora arrotino. Sterpin, testimone e personaggio chiave, conferma che la donna stava pensando a una nuova vita con lui, alimentando ipotesi che vanno ben oltre il semplice suicidio.
Indagini contraddittorie e perizie che ribaltano le ipotesi
Le prime analisi non evidenziano segni di omicidio. La procura, basandosi sull’autopsia e le analisi, archivia il caso come suicidio, ma il fratello della vittima insiste: «È stato un omicidio, il movente è economico». L’ombra del denaro — circa 100mila euro depositati in banca da Liliana — diventa un elemento centrale.
L’indagine viene riaperta dopo intercettazioni che suggeriscono un omicidio passionale. La riesumazione del corpo e una nuova perizia affidata all’antropologa Cristina Cattaneo rivoluzionano i risultati: Liliana sarebbe stata picchiata, graffiata e soffocata da dietro, con una vertebra fratturata non rilevata in precedenza, segno di una violenza non casuale.
L’aborto
Un retroscena scioccante emerge da una intercettazione ambientale di Sebastiano Visintin che nel parlare a telefono con un amico asserisce che nel 1991 avrebbe accompagnato Liliana Resinovich ad abortire. Nella conversazione ipotizza una presunta paternità di Sterpin ma per la Procura si tratta di un mero pettegolezzo.
Sebastiano Visintin indagato
Sebastiano Visintin è indagato per omicidio. Lui nega con forza, collaborando con le autorità ma mantenendo il telefono silenziato davanti ai media. Sono stati sequestrati centinaia di coltelli dalla sua abitazione e le analisi scientifiche approfondite su ogni minimo dettaglio: dai cordini dei sacchi al tessuto rinvenuto sul corpo.
Il difensore parla di “atto dovuto” nell’iscrizione al registro degli indagati, ma la realtà appare complessa e intrisa di dubbi. Nessuno riesce a delineare con certezza il quadro della tragedia.