Sohaib Teima e Auriane Nathalie LaisnéSohaib Teima e Auriane Nathalie Laisné

Le accuse contro Sohaib Teima

Il processo per l’omicidio premeditato di Auriane Nathalie Laisné è iniziato con una serie di rivelazioni scioccanti. L’imputato è Sohaib Teima, 22 anni, originario di Fermo. La vittima, la sua compagna di 23 anni, è stata trovata morta il 5 aprile 2024 in una chiesetta abbandonata a La Salle, in Valle d’Aosta.

La chat premonitrice

Durante l’analisi dei dispositivi informatici sequestrati a Teima, i carabinieri del Nucleo investigativo di Aosta hanno scoperto una conversazione risalente al 2022. In inglese, Auriane esprimeva la sua preoccupazione per il comportamento violento del compagno, arrivando a ipotizzare che potesse ucciderla. La chat in lingua inglese è stata rinvenuta sul computer del ventiduenne di Fermo.

Un piano studiato nei dettagli

Secondo gli investigatori, Teima avrebbe cercato di far arrestare Auriane già a marzo 2024. All’interno del suo computer è stato trovato un telefono privo di SIM, probabilmente utilizzato per segnalare in forma anonima al 112 la presenza di cocaina nel bagaglio della ragazza all’aeroporto di Fiumicino.

Hackeraggi e sorveglianza digitale

Auriane aveva denunciato il furto di due utenze e sospettava che il suo telefono fosse stato hackerato. Analisi forensi hanno confermato l’uso da parte di Teima di software per il monitoraggio di smartphone e strumenti per nascondere l’indirizzo IP.

Manipolazioni e clonazioni

Nel computer dell’imputato sono stati rinvenuti programmi per accedere alle email della vittima, falsificare prescrizioni mediche per ottenere Xanax e copiare integralmente la memoria di uno smartphone simile a quello della ragazza. Trovati anche video sessualmente espliciti della coppia su una micro-SD.

I codici e l’enigma degli iPhone

In aula, Teima ha dichiarato che i codici per sbloccare i suoi iPhone sono corretti, ma ha ipotizzato che potrebbero esserci errori di digitazione. Il 21 maggio verranno nominati i periti per estrarre i dati dai due dispositivi bloccati e da uno smartphone Android nascosto nel suo computer.

Il contesto del delitto

Auriane e Teima erano arrivati in Valle d’Aosta il 25 marzo 2024 e avevano trascorso la prima notte a Valgrisenche. Il delitto, secondo la Procura, risale al 26-27 marzo. Dopo l’omicidio, Teima è tornato in Francia passando per Torino, dove è stato arrestato il 10 aprile.

Le prossime tappe del processo

Oltre all’udienza del 21 maggio, sono già fissate quelle del 27 maggio, 18 giugno, 23 luglio, 16 e 17 settembre. La difesa, rappresentata dagli avvocati Lucia Lupi e Luca Tommaso Calabrò, continua a sostenere l’innocenza dell’imputato.

La voce della famiglia

“Abbiamo totale fiducia nella giustizia italiana”, ha dichiarato Agnès, madre di Auriane, all’uscita dal tribunale di Aosta. Le indagini continuano per chiarire ogni aspetto di un delitto che appare sempre più premeditato e tecnologicamente orchestrato.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *