Il punto della decisione
La Corte d’Appello dell’Aquila rigetta il ricorso, ma riconosce i miglioramenti
Cambia il quadro attorno al caso della cosiddetta “famiglia nel bosco” di Palmoli. Non più solo un contenzioso giudiziario, ma un percorso di avvicinamento e collaborazione che, secondo il sindaco Giuseppe Masciulli, sta producendo risultati concreti e verificabili, soprattutto sul piano sanitario ed educativo dei tre bambini.
A fare chiarezza è lo stesso primo cittadino, che sottolinea come dagli atti e dai contatti istituzionali più recenti emerga un dato nuovo: le criticità segnalate in passato stanno gradualmente rientrando.
Vaccini, controlli medici e istruzione: le aperture dei genitori
«C’è una grossa apertura da parte dei genitori», spiega Masciulli, indicando una serie di passi avanti finora impensabili.
Sono stati autorizzati i vaccini, le visite sanitarie e, soprattutto, è arrivato il via libera al sostegno educativo proposto dal Comune.
Un cambio di atteggiamento che viene riconosciuto anche dagli interlocutori istituzionali coinvolti nel caso e che segna un punto di svolta rispetto alla fase iniziale della vicenda.
Il progetto scuola: lezioni a casa e doposcuola con i coetanei
Il Comune di Palmoli, piccolo centro dell’entroterra chietino, non è rimasto a guardare.
Il sindaco ha predisposto, insieme a una maestra del territorio, un progetto strutturato per l’istruzione primaria dei tre bambini:
- lezioni domiciliari al mattino,
- doposcuola nel pomeriggio con altri bambini della stessa età, seguiti da un’insegnante.
Un modello flessibile ma inclusivo, pensato per accompagnare gradualmente i minori verso un percorso educativo regolare, nel rispetto delle loro esigenze e delle indicazioni delle autorità competenti.
Il confronto con tutrice, curatrice e legali
Masciulli chiarisce che il Comune non ha accesso diretto al fascicolo elettronico del Tribunale, ma il confronto con chi segue il caso è costante.
«Ho contattato gli avvocati, la tutrice e la curatrice del Tribunale – spiega – e tutti hanno preso atto dei miglioramenti».
Un passaggio chiave riguarda il coinvolgimento della tutrice nominata dal Tribunale, l’avvocata Maria Luisa Palladino, che ha già avviato un’interlocuzione con il Comune proprio sul progetto educativo.
Un unico percorso condiviso con il Tribunale dei minori
L’obiettivo ora è formalizzare quanto avviato.
«Sia le lezioni domiciliari sia la frequenza del doposcuola – sottolinea il sindaco – rientrano in un unico progetto educativo, che condivideremo con la tutrice e la curatrice del Tribunale non appena arriverà la nuova ordinanza dei giudici dei minori».
Il messaggio che arriva da Palmoli è chiaro: meno scontro, più soluzioni concrete, con al centro il benessere dei bambini.
“Siamo fiduciosi”: il clima cambia
«Siamo fiduciosi», ribadisce Masciulli. Una fiducia che non nasce da un atto formale, ma da segnali tangibili: collaborazione, responsabilità e progressi riconosciuti anche a livello istituzionale.
In un caso che aveva suscitato forte attenzione mediatica e divisioni, la novità vera è questa: il percorso sta cambiando direzione.

