Rexal FordRexal Ford

Si arricchisce di nuovi dettagli il caso di Rexal Ford, il 46enne californiano fermato sull’isola greca di Skiathos per l’omicidio della figlioletta di pochi mesi e la soppressione del cadavere della compagna, i cui resti sono stati rinvenuti nel parco di Villa Doria Pamphili a Roma. Ma la cronaca di questi giorni ha svelato molto più di un semplice delitto: emerge infatti un inquietante mosaico fatto di menzogne, seduzione, truffe e un passato oscuro per l’uomo che viveva come un clochard nella capitale da quasi due mesi.

Una messinscena da produttore hollywoodiano

Pochi giorni prima della tragica scoperta dei cadaveri, Ford si sarebbe presentato come produttore cinematografico presso una società romana, arrivando a esibire una mail di referenza da parte di un presunto produttore inglese. Stando a quanto rivelato dal Tg 1, il 46enne avrebbe proposto un film da tre milioni di euro, presentandosi con la donna e la bimba che presentava come sua moglie e figlia. Il 7 maggio si sarebbe recato negli uffici ai Parioli per avviare le trattative.

Un copione ben studiato che Ford avrebbe replicato anche nella vita privata, avvicinando giovani donne nei locali della capitale. In un episodio emblematico, una ragazza lo ha incontrato al Pantheon appena un giorno prima della sua fuga: “Mi parlava di milioni in banca, yacht in Grecia e nuove produzioni. Voleva che lo raggiungessi in barca”, ha raccontato la donna, rimasta sconvolta quando ha scoperto chi fosse realmente il suo interlocutore.

Ford dice no all’estradizione in Italia

Attualmente Rexal Ford si trova ancora detenuto in Grecia, dove è stato arrestato lo scorso 13 giugno. Il Consiglio della Corte d’Appello di Larissa deciderà nei prossimi giorni sull’estradizione in Italia, a seguito del mandato europeo emesso dagli inquirenti italiani. Ford non ha acconsentito spontaneamente alla consegna, e le autorità stanno coordinando le pratiche con l’Agenzia dell’Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust).

Un passato da sedicente sceneggiatore

Il passato del sospettato rimane avvolto nel mistero. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, Ford e la compagna avevano fatto tappa a Malta e in Russia prima di stabilirsi a Roma. Avrebbero tentato di trovare finanziatori per una sceneggiatura ambientata a Firenze, ma senza successo. Non è ancora chiaro se i due fossero effettivamente sposati né quale sia la reale identità della donna.

Lei durante un controllo aveva asserito di chiamarsi Stella Ford, nome che non risulta registrato delle autorità americane. Secondo alcune testimonianze l’uomo avrebbe avuto diversi atteggiamenti violenti nei confronti della partner. In un’intercettazione telefonica con un amico ha riferito che lei voleva lasciarlo per un uomo più ricco e chiedeva di essere ospitato con la bimba. “É tornata con l’ex fidanzato che ha molti soldi. Non è interessata a fare la madre”.

Il crollo: alcool, menzogne e sangue

La discesa nell’abisso avviene il 20 maggio. Ford viene fermato da una pattuglia a Campo de’ Fiori, in evidente stato di alterazione alcolica e con una ferita sanguinante alla testa. Alla polizia racconta di alloggiare in un hotel, ma il recapito fornito conduce in realtà a un’agenzia immobiliare. In quel momento era già solo con la neonata: la donna, secondo quanto afferma, “era partita”, ma gli investigatori hanno accertato che il corpo era già stato occultato nel parco romano.

Il sospetto duplice omicidio

Le accuse contro Ford sono gravissime: omicidio della figlia neonata e occultamento del cadavere della compagna. Si attende l’esito dell’autopsia per stabilire la dinamica e l’eventuale responsabilità anche nella morte della donna. Quel che è certo è la capacità manipolatoria dell’uomo, che ancora il giorno successivo al ritrovamento dei corpi continuava a recitare la parte del produttore affascinante, cercando nuove “interpreti” da coinvolgere.

Il lato oscuro di un manipolatore

Il caso di Rexal Ford assume contorni sempre più inquietanti. Dietro il fascino del presunto produttore cinematografico si cela un uomo capace di travolgere chiunque con il suo racconto di successi hollywoodiani, yacht e milioni di euro inesistenti. Un personaggio oscuro, capace di uccidere e poi continuare a vivere come se nulla fosse accaduto.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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