Indagati il nipote e l’ex compagna: si indaga su lite e ritardi
È un mistero sempre più fitto quello che avvolge la scomparsa di Clara Rossignoli, la donna di 79 anni sparita nel nulla tra l’8 e il 9 aprile scorso a Porto di Legnago, in provincia di Verona. A oltre un mese dalla sua sparizione, la Procura della Repubblica di Verona ha deciso di aprire un fascicolo d’inchiesta con le gravi ipotesi di reato di omicidio e occultamento di cadavere. Due i nomi iscritti nel registro degli indagati: il nipote della donna, Mattia Nascimben, e l’ex compagna di lui, Erica Chiarion, entrambi conviventi fino a poche settimane fa con la 79enne nella medesima abitazione.
Il litigio e la denuncia tardiva: elementi sospetti
All’interno della casa di Porto di Legnago, dove si ipotizza possa essere avvenuto qualcosa di tragico, vivevano anche i figli della coppia: un bambino minorenne e una ragazza ventenne avuta da una precedente relazione di Erica. La svolta investigativa è giunta dopo un’approfondita perquisizione condotta dai Carabinieri del SIS — il Servizio Investigazioni Scientifiche — che hanno passato al setaccio ogni angolo dell’abitazione e del giardino circostante, senza però trovare tracce significative della donna. Il riserbo da parte degli inquirenti è massimo, ma fonti vicine all’indagine confermano che durante gli interrogatori, Mattia ed Erica sarebbero stati ascoltati a lungo e avrebbero fornito dichiarazioni ritenute poco convincenti.
Inizialmente la Procura aveva aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, ipotesi formulata quando le prime ricerche della 79enne — condotte anche nelle acque dell’Adige e lungo gli argini — non avevano dato esito. Tuttavia, nuovi elementi hanno spinto i magistrati a rivalutare l’intera vicenda. Uno dei punti critici è legato a un litigio familiare avvenuto nei giorni immediatamente precedenti alla scomparsa: Clara avrebbe discusso animatamente con il nipote in merito al distacco della corrente elettrica in casa, causato da una bolletta non pagata. Secondo alcune testimonianze raccolte dai Carabinieri, il clima in famiglia era da tempo teso.
Nessuna traccia del corpo
Altro elemento sospetto è rappresentato dal ritardo nella denuncia di scomparsa: presentata dal nipote solo il 14 aprile, sei giorni dopo l’ultima volta in cui la donna sarebbe stata vista viva. Un lasso temporale giudicato anomalo dagli inquirenti e che potrebbe celare un tentativo di insabbiare quanto accaduto. Al momento, nessuna traccia del corpo. Gli investigatori non escludono che l’anziana possa essere stata uccisa e successivamente sepolta o abbandonata in un luogo isolato. Intanto, le indagini proseguono serrate nella speranza di trovare un indizio decisivo che possa dare una risposta alla domanda che da settimane angoscia la comunità: che fine ha fatto Clara Rossignoli?