Stuntman muore nel “globo della morte”: tragedia al circo di Sant’Anastasia
Una serata di spettacolo si è trasformata in una scena di orrore sotto il tendone dell’Imperial Royal Circus di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli. Uno stuntman cileno di 26 anni è morto durante l’esibizione del celebre “globo della morte”, lo show acrobatico con motociclette ad alta velocità. La tragedia si è consumata davanti agli spettatori, moltissimi dei quali bambini che stavano filmando il numero con i telefoni.
La dinamica dello schianto dentro la sfera d’acciaio
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, tre motociclisti stavano eseguendo figure ad alta quota all’interno della sfera metallica quando, all’improvviso, il giovane cileno avrebbe perso il controllo cadendo verticalmente al centro. Gli altri due centauri, nel tentativo disperato di evitarlo, hanno rallentato ma sono finiti per travolgerlo e scontrarsi a loro volta.
Un motociclista, un 43enne noto come Casabella, è stato trasportato in codice rosso all’Ospedale del Mare, dove versa in pericolo di vita. Il terzo, un 26enne colombiano, è rimasto cosciente ed è stato medicato.
Tragedia al circo.
— Marco Ferraglioni (@MFerraglioni) November 21, 2025
Scontro durante uno spettacolo acrobatico in un circo itinerante: morto un motociclista di 26 anni. #RoyalCircus #Napoli pic.twitter.com/dYw5OvInlm
Il pubblico sotto shock: “È lo spettacolo dal vivo”
In uno dei video girati dagli spettatori — ora acquisiti dagli inquirenti — si sente la voce dello speaker che, nei primi istanti, dice:
“Signori, queste sono cose che succedono. È lo spettacolo dal vivo.”
Una frase pronunciata forse per rassicurare il pubblico, ancora ignaro della gravità della situazione.
Immediatamente dopo, sono state accese le luci e sono scattati i soccorsi.
L’intervento del sindaco: “Dolore devastante”
Il sindaco di Sant’Anastasia, Domenico Esposito, ha espresso tutto il suo sgomento:
“Una tragedia dolorosissima, direi devastante. Erano presenti tanti bambini, è terribile. Il circo è molto seguito e presumo abbia tutte le autorizzazioni, ma tre motociclette in una ruota sono un numero delicatissimo.”
La comunità è sotto choc mentre proseguono le indagini dei carabinieri, che non hanno diffuso i nomi dei coinvolti perché le famiglie vivono all’estero e non erano state ancora informate.

