Daniela Colocci e Michele BruzzoneDaniela Colocci e Michele Bruzzone

Michele Bruzzone e Daniela Colocci hanno perso la vita mentre scalavano il Monviso

Si è conclusa nel peggiore dei modi la ricerca dei due alpinisti dispersi sul Monviso. I corpi senza vita di Michele Bruzzone, 55 anni, e di Daniela Colocci, 33 anni, sono stati individuati questa mattina lungo il difficile canale Coolidge, a circa 2400 metri di quota, dal Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese.

La coppia aveva lasciato l’auto a Pian del Re lunedì 9 giugno con l’obiettivo di pernottare al bivacco Villata e affrontare poi l’ascensione del versante Nord del Monviso attraverso il canale Coolidge. Non vedendoli rientrare, i familiari avevano dato l’allarme nella serata del giorno successivo.

Le ricerche e il tragico ritrovamento

Dopo una notte di speranza e apprensione, le squadre di soccorso — supportate dall’elicottero del Servizio Regionale Elisoccorso dell’Azienda Zero Piemonte — hanno individuato l’auto parcheggiata e avviato rapidamente le operazioni di ricerca.

I corpi sono stati individuati questa mattina grazie alle ricognizioni aeree e agli esperti del Soccorso Alpino calatisi con il verricello. Purtroppo, i due erano ormai privi di vita, probabilmente precipitati durante la difficile ascensione notturna.

Due appassionati di montagna

Michele Bruzzone, residente a Cengio (Savona), e conosciuto in paese come Gimbo. Era titolare della pizzeria La Conca d’Oro nella frazione di Rocchetta. Daniela Colocci, brigadiere dei Carabinieri originaria ad Ascoli Piceno e in servizio a Varazze, erano accomunati dalla passione per l’alpinismo e le sfide in alta quota. La parete nord del Monviso, nota per la sua difficoltà tecnica e per le condizioni meteorologiche spesso avverse, rappresentava una delle loro sfide più ambiziose.

Il cordoglio di tutta la comunità

Il tragico epilogo ha colpito profondamente non solo i familiari e amici, ma anche l’intera comunità alpinistica italiana.
La montagna, con la sua bellezza e pericolosità, ancora una volta ha chiesto un tributo altissimo.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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