Ana Maria Andrei e Vasile FrumuzacheAna Maria Andrei e Vasile Frumuzache

La vendetta di un parente di Ana Maria Andrei

Vasile Frumuzache, 32 anni, cittadino romeno accusato di due brutali femminicidi, è stato aggredito nella casa circondariale della Dogaia, a Prato. Un altro detenuto, parente di Ana Maria Andrei, una delle vittime, gli ha versato addosso olio bollente, provocandogli gravi ustioni al volto. L’aggressione è avvenuta nella mattinata del 6 giugno, alle 10:40, e ha richiesto l’intervento del 118 e il ricovero d’urgenza in ospedale con codice giallo.

La Procura di Prato ha aperto un procedimento penale. Il procuratore Luca Tescaroli ha definito l’accaduto “di particolare gravità”, sottolineando come anche chi è sospettato di crimini efferati ha diritto ad essere trattato con dignità e umanità. “L’autore ha potuto agire indisturbato senza alcun controllo”, ha denunciato Tescaroli, lasciando emergere forti criticità nei protocolli di sicurezza del carcere.

I due femminicidi confessati: Denisa e Ana Maria

Frumuzache, arrestato con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ha confessato sotto interrogatorio entrambi gli omicidi. La prima vittima, Denisa Maria Adas Paun, 30 anni, è stata decapitata nella notte tra il 15 e il 16 maggio dopo un incontro sessuale a pagamento a Prato. Il corpo mutilato fu ritrovato vicino a un casolare abbandonato sulle colline di Montecatini Terme.

Ana Maria Andrei, 27 anni, anche lei romena e residente stabilmente a Montecatini, era scomparsa il 1° agosto 2024. Solo recentemente Frumuzache ha ammesso di averla uccisa, confessando di averla accoltellata dopo il suo rifiuto a un rapporto sessuale. Il suo corpo in avanzato stato di decomposizione è stato ritrovato in un canneto, a breve distanza da quello di Denisa.

La sua scomparsa formalmente risale all’1 agosto 2024 quando una cugina contattò le autorità. I carabinieri, allora, fecero ricerche di Ana Maria secondo quanto prevede la procedura ma la segnalazione era stata classificata come “allontanamento volontario” e dopo l’esito negativo delle perlustrazioni di Ana Maria non si è saputo più nulla.

Un possibile serial killer? Le indagini si allargano

Con due confessioni nel giro di 24 ore, la Procura di Prato non esclude che Vasile Frumuzache possa essere un serial killer. Le autorità stanno ora passando al setaccio i registri delle donne scomparse, soprattutto nell’ambito della prostituzione, nelle città dove l’uomo ha vissuto in passato. Particolare attenzione viene data alla Sicilia, dove Frumuzache aveva abitato con la madre dopo il suo arrivo in Italia all’età di 14 anni.

Il procuratore Tescaroli ha ordinato verifiche dettagliate sui casi di donne scomparse in Toscana a partire dal 2022, anno in cui Frumuzache si trasferì da Trapani a Monsummano Terme con la moglie Luizsa e i due figli, oggi di 4 e 5 anni.

Dettagli inquietanti e differenze tra i delitti

I due omicidi presentano elementi comuni, come l’occultamento dei corpi nei pressi dello stesso casolare, ma differiscono nelle modalità. Denisa è stata decapitata, mentre Ana Maria sarebbe stata uccisa a coltellate senza segni evidenti di smembramento.

Le autopsie e le analisi del DNA saranno fondamentali per confermare l’identità delle vittime e stabilire con precisione le cause della morte. Intanto, la comunità romena e le associazioni contro la violenza sulle donne seguono con attenzione e sgomento l’evolversi delle indagini.

Un caso che scuote le istituzioni

Il caso Frumuzache ha acceso i riflettori sulle falle nel sistema carcerario, ma anche sull’urgenza di tutelare le donne vittime di violenza, spesso invisibili e vulnerabili, come nel mondo della prostituzione. L’inchiesta della Procura di Prato potrebbe far luce su un contesto più ampio e inquietante di violenza seriale.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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